Taglio degli ordini all’Automotive: cassa integrazione per 645 addetti

Tolmezzo, scatterà a dicembre per due settimane. Venuti (Cisl): a rischio anche il primo semestre del 2020

TOLMEZZO. La frenata che sta investendo come birilli le imprese metalmeccaniche friulane ha travolto anche Automotive Lighting. Il rallentamento del mercato auto, in particolare quello tedesco, ha costretto l’impresa di Tolmezzo ad attivare la procedura di cassa integrazione ordinaria (Cigo): l’ammortizzatore verrà chiesto per due settimane a dicembre e interesserà complessivamente 645 lavoratori sui poco meno di mille a libro paga.

Rallenta la produzione l’Automotive rischia la cassa integrazione

Lo ha fatto sapere il segretario regionale di Fim Cisl, Fabiano Venuti che, ricevuta la richiesta da parte dell’azienda, ha subito chiesto un incontro per espletare l’esame congiunto e attivare il periodo di cassa.

CRISI

La richiesta è figlia della necessità di adeguare i flussi produttivi dello stabilimento alla significativa riduzione degli ordini. In particolare di alcune case automobilistiche, vedi Jeep, Bmw, Ford, Opel e Alfa Romeo.

Mv nei mercati sbarca a Tolmezzo: lo spettro della crisi e i pochi servizi spaventano i cittadini
Tolmezzo 4 novembre 2019 Mercato ©Foto Petrussi

«Paghiamo le incertezze del mercato mondiale – commenta Venuti –: il protezionismo della Cina che è divenuta il primo paese per vendita di automobili e i dubbi sull’indirizzo che prenderà la mobilità in Europa. Scenari che preoccupano e che di certo non si esauriranno con le due settimane di cassa chieste da Automotive. Con tutta probabilità dovremo ancora fare i conti con questa situazione per tutto il primo semestre 2020».

Stipendi in aumento per i mille dell’Automotive di Tolmezzo


LA SCELTA

Per ora la richiesta dell’azienda riguarda il solo mese di dicembre. La cassa integrazione verrà attivata per due settimane, dal 9 al 16 e dal 16 al 22 dicembre con sospensione a zero ore lavorative per un numero massimo di 645 tra impiegati, operai e quadri.

Nel corso delle due settimane, il personale potrà essere comandato al lavoro per necessità tecniche, organizzative e di sicurezza degli impianti, nonché per esigenze produttive che dovessero determinarsi a seguito di nuove richieste di mercato.

«Non possiamo dire che si tratti di un fulmine a ciel sereno – aggiunge Venuti –. L’azienda ci aveva anticipato la frenata e questa richiesta di cassa integrazione ne è la conseguenza. Parliamo comunque di uno strumento ordinario che interessa per ora solo due settimane di lavoro, vedremo poi se saranno sufficienti o se nei primi mesi del 2020 ci sarà ancora bisogno di ammortizzatori».

REGOLE PIU' STRETTE

Nelle ultime settimane le imprese sono tornate a chiedere a piene mani ore di cassa integrazione. La Fim Cisl Fvg ha stimato che solo in provincia di Udine tra le aziende metalmeccaniche, siano circa 4 mila i lavoratori interessati.

Una folta platea alimentata da realtà spallate come Automotive e come Abs che pochi giorni fa ha attivato sette settimane di cassa. «Periodi assai più brevi rispetto al passato – sottolinea Venuti –. Oggi le aziende usano la Cigo in modo chirurgico, con più accortezza, si ragiona in monte ore anziché in giornate e può essere autorizzato solo il 30% delle ore lavorabili con un calcolo molto complicato rispetto alle vecchie 52 settimane». —


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto