All'Abs scatta la cassa integrazione per 1.111 lavoratori

POZZUOLO DEL FRIULI. Via libera alla cassa integrazione ordinaria in Abs. Azienda e sindacato hanno firmato ieri mattina a Cargnacco un accordo che prevede l’attivazione di 7 settimane di ammortizzatore sociale - dal 25 novembre al 16 gennaio 2020 - per un totale di 1.111 lavoratori di cui 808 operai e 303 impiegati.
La cassa verrà utilizzata in modo flessibile, a seconda degli ordini e dei reparti che nel corso delle settimane a venire si troveranno più o meno in crisi.
“La situazione è peggiorata rispetto all’ultimo incontro - ha fatto sapere ieri a margine della firma Francesco Barbaro di Fim Cisl Fvg - e per questo l’azienda si è decisa a chiedere l’attivazione di una cassa integrazione non potendo più gestire il momento con strumenti ordinari, prassi che abbiamo contestato fin dall’inizio: non è possibile infatti chiedere ai lavoratori di sacrificare ferie, in qualche caso nemmeno maturate, o permessi non retribuiti”, ha aggiunto il sindacalista che, martedì 12, ha sottoscritto l'accordo insieme ai colleghi provinciali di Fiom Cgil, David Bassi, e di Uilm Uil, Luigi Oddo.
L’azienda darà comunicazione dei reparti che verranno sospesi alla Rsu mercoledì della prossima settimana. “L’ipotesi è che si inizi dai laminatoi Marte e Luna ma al momento è solo un’indicazione che dovrà trovare conferma” ha aggiunto Barbaro annunciando un nuovo valzer di assemblee per l’inizio della prossima settimana: “Incontreremo i lavoratori tra il 19, 20 e 22 novembre per illustrare loro i contenuti dell’accordo”.
Un’intesa che il cislino vorrebbe veder applicata anche all’indotto Abs, perché la crisi che morde l’acciaieria a cascata si è abbattuta sulle tante, piccole e medie imprese che lavorano nella sua filiera. “”Molte aziende dell’indotto sono in grave sofferenza e stanno a loro volta utilizzando ferie e permessi non retribuiti per gestire il momento.
Ora che abbiamo trovato una soluzione per Abs - ha annunciato Barbaro - dovremo occuparci di gestire anche queste situazioni esterne che riguardano tra le 300 e le 400 persone”. Il vento della crisi va detto non soffia solo a Cargnacco.
Lasciata Abs, ai sindacalisti si è presentata l’ennesima giornata di fuoco a inseguire un moltiplicarsi di richieste di cassa integrazione che secondo le stime di Fim Cisl nella sola provincia di Udine interessano ormai 4.000 lavoratori.
La preoccupazione va dunque oltre l'acciaieria. “E’ un problema generale di tutta la regione - ha confermato dal canto suo David Bassi di Fiom Cgil -. Ci sono tante richieste di cassa integrazione, diverse crisi importanti.
Quanto ad Abs la cosa buona è che parliamo di un ammortizzatore di sole sette settimane di durata, segno che l’azienda conta si risolvere la situazione a breve, finalmente con uno strumento consono. Attivare la cassa - ha concluso - era un atto dovuto, anzi, andava fatto molto prima”.
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