La flessione dell’auto ferma Abs per sette giorni: possibili altri stop

Udine, la produzione sarà sospesa dal 30 ottobre al 6 novembre. L’ad Trivillin: «Decisione legata all’andamento del mercato»
Cargnacci 12-01-2011 incedio abs Telefoto Copyright PFP
Cargnacci 12-01-2011 incedio abs Telefoto Copyright PFP

UDINE. L’onda lunga del settore automotive investe anche la friulana Abs. Per far fronte alla momentanea situazione di calo degli ordini, l’azienda di Cargnacco ha deciso infatti di sospendere la produzione per una settimana.

Dal 30 ottobre al 6 novembre. Il fermo sarà quasi generale, coinvolgerà buona parte dei 1.180 dipendenti di Abs e pare non sarà l’unico da qui alla fine anno.

«La necessità di seguire le esigenze di un mercato che alterna periodi di calo a fiammate ci porta oggi a dover sospendere la produzione utilizzando le ferie e gli altri strumenti che abbiamo a disposizione – ha fatto sapere ieri l’amministratore delegato di Abs, Alessandro Trivillin –. Si tratta di una situazione generale, che non interessa solo noi ed è legata in particolare al calo dell’automotive».

Per Abs non si tratta del primo fermo produttivo. «Sono situazioni cicliche – aggiunge l’ad –, in questo caso parliamo di una fermata abbastanza importante in cui, per coerenza, abbiamo deciso di coinvolgere buona parte della forza lavoro, uffici compresi.

Dobbiamo fare i conti con un mercato super dinamico, che ogni giorno cambia. Difficile dire oggi quale strumento sarà più adeguato domani per gestire queste situazioni, tanto più tenuto conto dell’orgoglio professionale delle nostre maestranze.

Dico solo – conclude Trivillin – che non abbiamo preclusioni». Il riferimento è all’ipotesi di attivare un ammortizzatore sociale per gestire i momenti di flessione, così come richiesto dalle parti sociali che appresa dall’azienda la decisione di fermare per una settimana la produzione hanno domandato a stretto giro un nuovo incontro – fissato per venerdì 25 – e divulgato un comunicato sindacale per informare i lavoratori delle novità.

«L’azienda – si legge nella nota congiunta firmata dalle segreterie di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – ha confermato le nostre preoccupazioni ed ha dichiarato di non essere in grado di gestire lo scarico produttivo –. Abs ha anche annunciato che da ora alla fine dell’anno saranno costretti a fermare gli impianti in periodi lunghi».

La prima fermata, certa, è come detto quella dal 30 ottobre al 6 novembre: «Riguarderà tutti i reparti ed uffici di Abs salvo il personale addetto alla salvaguardia degli impianti che sarà presente in azienda» aggiungono i sindacati di categoria per i quali la situazione non giustifica il ricorso continuo alle ferie dei lavoratori.

«Non è più tollerabile – si legge ancora nella nota – l’utilizzo degli istituti contrattuali in capo a ogni singolo lavoratore per gestire lo scarico produttivo.

L’azienda ci ha comunicato che probabilmente ci sarà l’utilizzo di strumenti straordinari per coprire questi cali di lavoro. Chiediamo quindi, fortemente, che Abs attivi immediatamente gli strumenti idonei al caso».

E chiedono, Fim, Fiom e Uilm, che ai lavoratori andati in negativo di ferie, non per propria responsabilità, non venga trattenuto nulla. Venerdì, come detto, ci sarà un nuovo incontro tra parti sociali e proprietà, seguiranno le assemblee dei lavoratori. —


 

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