Apu, tutto pronto per la A: un pianeta nuovo da esplorare con pazienza e tanto lavoro

Dopo dieci anni di rincorsa e la promozione diretta, i bianconeri affrontano l’élite del basket italiano tra entusiasmo, budget da 5 milioni e il nodo del Carnera

Antonio Simeoli
Grande festa negli spoiatoi dell'Apu (Foto Petrussi)
Grande festa negli spoiatoi dell'Apu (Foto Petrussi)

Ci siamo. Con negli occhi ancora la magnifica cavalcata che ha portato l'Apu Old Wild West in Serie A , con la promozione azzannata due giornate prima della stagione regolare senza passare per i play-off, domenica inizia il campionato di massima serie.

Cambiano palazzetti, avversari e soprattutto budget. Udine si confronterà con Olimpia e Virtus, squadre di Eurolega milioni e milioni di investimenti, Trento e Venezia che fanno la Eurocup, l'anteprima all'Eurolega, poi con una serie di squadre che da anni frequentano i palcoscenici europei (vedi Reggio Emilia, l'avversaria di domenica, o, da quest'anno, Trieste). Cambia, insomma, il livello. Ci sono sei stranieri per squadra, il gioco è più fisico, veloce e spettacolare. Ogni errore viene pagato caro.

Il presidente Pedone ha messo a disposizione un buon budget (5 milioni non sono bruscolini di questi tempi), la premiata ditta Gracis-Vertemati ha allestito una squadra intrigante, lo ha già dimostrato in precampionato. Ma bisognerà andare con i piedi per terra, lo dovrà fare in primis il pubblico, abituato a veder vincere, specie al Carnera, la propria squadra in pratica nove partite su dieci. Non sarà così, ci sarà da soffrire, Udine è atterrata in un altro pianeta, che all'inizio forse sarà pura ostile.

Il grande peccato? È da dieci anni che l'Apu cercava di salire al piano sopra e in dieci anni una città che si vanta d'essere al centro dell'Europa e di guardare al futuro non è stata in grado di costruire un palasport al passo con i tempi. Il Carnera per la Serie A è infatti completamente inadeguato

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