Sci, partenza a macchia di leopardo. Pramollo è pronto: da venerdì apre

Il 95 per cento delle piste del comprensorio sarà percorribile. Lo skipass giornaliero aumenta di un euro: ne costerà 45 in alta stagione

PRAMOLLO. A Passo Pramollo la colonnina di mercurio nei giorni scorsi è scesa fino a -12 gradi. Temperatura ideale per fare il make up alle piste da sci, dove si è lavorato no stop per arrivare al grande appuntamento.

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La stagione invernale dell’apprezzata località sciistica carinziana, al confine con l’Italia, è infatti pronta al via. Taglierà il nastro venerdì. Con quasi tutte le piste aperte. Sui 110 chilometri di discese del comprensorio Nassfeld / Pramollo ben il 95% sarà percorribile.

Un debutto in grande stile, che ancora una volta, carinziani e italiani, si preparano a vivere insieme fino allo spuntare dei primi crocus tra la neve. Da calendario fino al 10 aprile, ultimo giorno (salvo sorprese) di una stagione che si annuncia ricca di novità per gli sciatori in arrivo. Positive e negative.

Se da un lato va registrato, infatti, l’aumento di un euro sul costo dello skipass giornaliero, dall’altro la località sciistica, nella Top10 delle realtà più gettonate d’Austria, si presenta al pubblico rinnovata grazie a un investimento di ben 23 milioni di euro che ha consentito d’intervenire sulle piste, gli impianti di risalita e non ultimo sugli alberghi.

Skipass più caro

L’aumento percentuale è del 2,3%. Un euro esatto. Come anche un anno fa quando in alta stagione da 43 euro il biglietto giornaliero era passato a 44 che quest’anno, per gli adulti, diventano 45. Ma andiamo con ordine. Partendo dalla bassa stagione.

Vale a dire dal 4 al 24 dicembre 2015 e dal 29 marzo al 10 aprile 2016. Sciare a Pramollo in questi periodi costerà a un adulto 42 euro, 34 a giovani e anziani, 21 ai bambini, mentre in alta stagione, dal 25 dicembre al 28 marzo, si spenderanno per il giornaliero rispettivamente 45 euro per gli adulti, 36 per i giovani e gli anziani e infine 23 per i più piccoli.

Lo skipass per la settimana bianca – sei giorni – costerà 211 euro in bassa stagione e 228 in alta, mentre per gli irriducibili si arriverà ai 440 euro dell’abbonamento stagionale. Lo sci, si sa, non è certo sport di poco costo, ma come detto ai tanti appassionati in arrivo la località carinziana riserva ogni anno nuove sorprese. A partire dagli impianti di risalita.

Al caldo in seggiovia

Proprio così. L’impianto “Rudnigsattelbahn” conta su sei posti con cupolino, sedili riscaldati e sicura per i bambini.

«Il massimo – a sentire i vertici del consorzio turistico, che ieri hanno presentato la stagione all’albergo udinese Là di Moret – quanto a confort e avanguardia tecnica». Lunga 1.250 metri, la seggiovia copre un dislivello di 370 metri e sorvola 2,2 chilometri di piste assicurando una portata oraria di 3.200 persone.

Costo: 12 milioni di euro. Spesi per la seggiovia, ma anche per le discese. Cresciute arrivando a superare i 300 ettari di superficie grazie all’aggiunta di 20 nuovi ettari, che hanno portato il totalizzatore in metri lineari a ben 110 chilometri di discese coperte da 30 impianti di risalita.

Inversione termica, il meteo non aiuta
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La neve, come detto, è stata sparata senza sosta nei giorni scorsi anche qui grazie a nuovi cannoni. Ce ne sono ben 350 lungo i vari assi. Garanzia di ottima neve, al di là delle bizzarrie del meteo.

Tornando agli investimenti, a quelli su piste e impianti se ne aggiungono quasi altrettanti sulle strutture ricettive, come ha spietato ieri Luigi Ferigo, albergatore italiano in quota.

Accoglienza potenziata

Ben 11 milioni sono stati spesi dagli albergatori per rinnovare alcune strutture, secondo i dettami del confort e della modernità, e dotarle di ulteriori posti letto.

L’Almresort di Nassfeld è stato ampliato nel corso dell’estate con 28 nuovi chalet, portando a 380 posti letto la capacità totale del resort a 4 stelle. Il comprensorio vanta ben 12.000 posti letto e l’anno passato, il cui bilancio sarà votato oggi, ha registrato un milione di pernottamenti, divisi esattamente a metà fra estate e inverno, 800.000 i primi accessi alle piste da sci.

Un brevetto friulano per “tirare” le lamine in Coppa del mondo

I numeri snocciolati da Werner Krcivoj, da anni “ponte” tra il Friuli e Pramollo, mostrano come non necessariamente le società di gestione d’impianti sciistici debbano essere in perdita. «Complessivamente il fatturato ha chiuso a 18 milioni di euro, +2% rispetto all’anno precedente, con un utile del 5% dopo tasse e ammortamenti».

Ancora numeri. «L’80 per cento dei posti sono stati occupati da stanziali e di questi appena il 3 per cento da italiani, del restante 20 per cento il 15 sono stati skipass giornalieri di carinziani, il restante 5 di sloveni, croati e italiani. Meglio friulani. Attratti dalle piste naturalmente, ma anche dai tanti servizi che la località offre.

Basti pensare che è possibile cronometrare esattamente la propria velocità, calcolare metri e dislivello percorsi e, infine, scendere lungo la pista da slalom gigante seguiti dall’occhio attento di una telecamera così da potersi poi rivedere in video, e postarlo.

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