Lignano in spiaggia verso il tutto esaurito per Ferragosto, ma la stagione resta sottotono
Turismo estivo con stabilimenti al completo e iniziative serali, ma calano le presenze italiane e si evidenzia un cambiamento nel modello di vacanza

È arrivato il primo vero week-end estivo e si è visto in spiaggia, dove si è registrato il tutto esaurito. Da Sabbiadoro a Riviera sotto gli ombrelloni sono arrivati in tanti. A Pineta «si va verso il tutto esaurito fino a Ferragosto – conferma il presidente della Società Lignano Pineta Giorgio Ardito –, con al massimo qualche ombrellone ancora disponibile in alcuni stabilimenti».
Anche a Riviera il presidente della società Imprese Lignano Renzo Pozzo conferma: «Tutto esaurito fino alla fine del mese, con qualche disponibilità in alcune giornate, ma molto limitate». Per quanto riguarda Lisagest, a Sabbiadoro, anche Roberto Falcone, il presidente, conferma che «sarà un sold out che durerà per circa un mese. Se qualcuno vede ombrelloni vuoti è solo perchè non sono utilizzati dagli ospiti degli hotel». La stessa cosa accade negli stabilimenti degli altri concessionari che stanno annunciando una serie di iniziative per far vivere la spiaggia anche oltre l’orario della tintarella.
Quella in corso rimane comunque una stagione “sottotono” e lo confermano operatori di altri settori. Come in tutta Italia e anche in parecchi paesi all’Estero un calo di presenze c’è.
A Lignano, ne risente il settore ricettivo. Enrico Guerin, presidente di Federalberghi Udine spiega che si tratta di una «stagione sottotono, soprattutto rispetto all’anno scorso. C’è un calo della domanda interna: gli italiani hanno una minore capacità di spesa e cercano di organizzare la vacanza in modo diverso. Non vi rinunciano, ma fanno periodi più brevi. Per quanto riguarda gli italiani il turismo è legato anche alle buste paga. Se non si interviene sul cuneo fiscale, se non si lasciano più soldi in tasca, c’è poco da fare. Il meteo nel mese di luglio non ha aiutato. La finestra di prenotazione si è fortemente accorciata e si arriva spesso a prenotare solo pochi giorni prima della data di arrivo».
Per Luigi Sutto, vice presidente del mandamento di Confcommercio Lignano spiega che «ci sono diverse considerazioni da fare. C’è un calo della richiesta ma siamo tornati al trend degli anni che hanno preceduto il Covid, in cui Ferragosto non è più una settimana garantita di lavoro. In questo momento ci sono oltre una cinquantina di alberghi che possono ancora offrire delle disponibilità. Dare la colpa alla crisi però significa non aver ascoltato i segnali che sono arrivati da anni. Il balneare è in crisi da tempo. La vacanza di quindici giorni sotto l’ombrellone non attira più come un tempo. Il modello balneare non è più attraente perché siamo cambiati, i giovani vogliono avere molti più stimoli per una vacanza al mare. Oggi si dà la colpa al caro ombrelloni ed è sbagliato: è tutta la filiera che deve adeguarsi, anche perché chi viene in hotel l’ombrellone non lo paga».
Sutto ricorda le villeggiature di un tempo in cui al mare ci si ritrovava con gli amici conosciuti in vacanza. «Oggi non abbiamo più questa capacità di socializzazione – aggiunge –. Sicuramente è un problema economico, perché mancano gli italiani, ma fortunatamente noi a Lignano abbiamo l’Austria e l’Ungheria, ma il problema è strutturale, di modello turistico».
«Il settore commercio vive un momento di crisi generalizzato in tutta Italia – conferma Alessandro Tollon, vicepresidente di Confcommercio Udine – si sente che il potere d’acquisto che la voglia di spendere sono in calo. Tutti spendono un po’ meno quindi tutti i settori si lamentano. Già da anni, subito dopo il Ferragosto c’è il vero pienone di turisti, quindi potrebbero arrivare».
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