Maniago, il dolore e la forza: Andrea migliora, la comunità ricorda Danilo e Fabio
Visita commovente in ospedale dei genitori di Danilo, morto il giorno prima del suo compleanno nello schianto. Don Alessandro: “La vita è fragile, viviamola con responsabilità”

«È stato un momento straziante», così Nicola Zoccoletto ci racconta la visita di Gladia e Marco Boz, i genitori di Danilo, che hanno trovato la forza di andare in ospedale ad abbracciare Andrea. «La sensibilità dimostrata in questi giorni dai genitori di Fabio e Danilo ci indica che tutto quello che c’è stato prima di martedì, continua a esserlo. Se Andrea potrà mai superare questo momento, questa è la strada».
A tentare di alleviare il dolore e il peso con cui deve provare a convivere, sono stati anche gli amici e i compagni di squadra di Andrea, che negli ultimi due giorni l’hanno circondato di un caloroso affetto. A guidare la rappresentanza della squadra del Maniago Vajont il direttore sportivo Giovanni Mussoletto. «A un certo punto ho pensato che ci buttassero fuori dal reparto, perché ho visto una trentina di persone attorno a lui» ha continuato Nicola. Per quanto non ci sia ancora una data sulle dimissioni del ragazzo dall’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove è ricoverato dalla sera dell’incidente dello scorso 5 agosto, le sue condizioni di salute migliorano. Andrea parla, riesce a stare in piedi e cammina.
Dovrà essere sottoposto ad altri accertamenti e terapie per alcuni traumi, in linea generale è sulla strada del recupero fisico. Ma ci vorrà tempo. E mentre in ospedale si alternavano gli amici in un via vai continuo per non lasciare mai solo Andrea, in chiesa a Maniago don Alessandro Moro nell’omelia ha rivolto le sue parole ai due giovani calciatori morti nello schianto in galleria. «In questi giorni la comunità di Maniago vive nello sconforto, perché ha percepito la provvisorietà della vita per la tragica morte di Danilo e Fabio, due vite spezzate da un incidente nel momento in cui le loro aspettative giovanili erano al massimo». Sono alcune delle parole, che ieri don Alessandro ha pronunciato davanti alla comunità di fedeli riunita nella chiesa del paese. Una Santa Messa, la prima domenicale dal giorno della tragedia, che non poteva essere come tutte le altre.
«Le parole di Gesù – ha aggiunto don Alessandro – giungono a noi come un monito che spegne vane illusioni di una vita spensierata: “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”. Non possiamo avanzare la pretesa di vivere per sempre quaggiù, siamo in transito verso l’altra sponda della Vita vera», con l’invito a vivere con responsabilità vista la precarietà della vita.
Oggi il dottor Lucio Bomben eseguirà l’autopsia sui corpi dei due ragazzi, poi potrebbe arrivare il nullaosta del magistrato per fissare i funerali, indicativamente il 14 agosto. A fine mese, il 26 agosto, partiranno gli accertamenti tecnici e la perizia cinematica per capire cosa è successo sotto il tunnel del Bus del Colvera. .
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