Fidanzati uccisi, un nuovo giallo

C’era una bottiglia dietro una ruota dell’auto di Trifone e Teresa: il liquido sarà esaminato dai Ris

PORDENONE. Si aggiunge un nuovo mistero nell’intricato delitto di via Interna. Fra gli oltre 180 reperti sotto esame nei laboratori dei Ris di Parma, infatti, spunta anche una bottiglia misteriosa.

È stata trovata all’esterno della Suzuki alto bianca, in cui i due fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone sono stati uccisi il 17 marzo. Più precisamente, dietro una delle ruote.

Un contenitore in plastica, contenente un liquido: entrambi saranno analizzati minuziosamente.

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OMICIDIO SUICIDIO PARCHEGGIO DEL PALASPORT

Che cosa cercano gli inquirenti? Per la risposta bisognerà attendere l’esito degli accertamenti, per i quali ieri mattina, a Parma, sono stati conferiti gli incarichi ai consulenti della Procura di Pordenone.Una riunione operativa durata un paio d’ore.

L’avvocato vicentino Roberto Rigoni Stern, oltre a nominare i propri periti che seguiranno l’esame dei rilievi, ha intrapreso le indagini difensive volte a scagionare il suo assistito, Giosuè Ruotolo, al momento unico indagato per il duplice omicidio.

Partiranno martedì 27 ottobre, alle 15, nei laboratori dei Ris, gli accertamenti su tutti i materiali repertati, dopo l’apertura delle buste. Provengono dai sequestri nell’appartamento che Ruotolo ha condiviso con due commilitoni in via Colombo a Pordenone, nella casa di famiglia a Somma Vesuviana, fra i suoi effetti personali in caserma.

La parte più corposa dei reperti, però, proviene dall’automobile di Ruotolo, l’Audi A3 grigia: si tratta di oggetti e indumenti che hanno reagito al test del luminol, in modo tuttavia poco vistoso, evidenziando, così, la presenza di tracce biologiche.

Fra le curiosità, è emerso che il settimo colpo in canna nella Beretta modello 1922 si è effettivamente inceppato. Evidentemente il killer dei due fidanzati avrebbe voluto utilizzare quel colpo e l’ha esploso, ma non ci è riuscito, perché la vetusta pistola ha smesso di funzionare.

Troppo tardi, però, per i due fidanzati, contro i quali ha scaricato sei proiettili in rapida successione. Contro chi l’assassino avrebbe rivolto l’arma da fuoco?

La pistola è stata ripescata intera dal lago nel parco di San Valentino: non era stata smontata dall’assassino.

Ci vorrà una settimana per l’esito degli accertamenti. Gli inquirenti cercano impronte digitali e tracce biologiche sull’arma del delitto e sugli oggetti sequestrati in casa di Teresa e Trifone e sulla Suzuki alto, tracce biologiche o ematiche di terzi sull’auto e gli indumenti dell’indagato, residui di polvere da sparo e tracce di sangue sugli indumenti sequestrati a Ruotolo.

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Saranno confrontati i barattoli di vernice prelevati a Somma Vesuviana con il prodotto utilizzato per verniciare la pistola.

L’avvocato Rigoni Stern ha ribadito, inoltre, la volontà di procedere con la richiesta di incidente probatorio sul percorso seguito la sera del delitto dall’indagato dal palasport all’abitazione di via Colombo.

La Procura ha già effettuato alcune simulazioni con i testimoni sul luogo del delitto per verificare i tempi. Gli inquirenti non nascondono che si tratta di un lavoro di indagine complesso, che richiederà ulteriori approfondimenti.

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