Udinese, partito il toto-nome per la panchina: salgono le quotazioni di Tudor, ma Pozzo aspetta la salvezza

UDINE. Questione di segnali. E di voci di corridoio. Igor Tudor sta convincendo Gino Pozzo che stavolta dovrebbe davvero confermarlo sulla panchina dell’Udinese. Non parliamo di percentuali o di incontri tra le parti: l’Udinese uscirà allo scoperto soltanto a missione compiuta, nè d’altra parte il tecnico e il suo procuratore, Anthony Seric, si aspettavano un comportamento diverso dalla proprietà bianconera.
L’allenatore di Spalato ha accettato il bis lo scorso marzo senza porre condizioni o chiedere garanzie se non quella di essere considerato per una possibile riconferma a salvezza raggiunta. E bisogna dire che Tudor è in linea con le richieste di Pozzo, tanto avere il destino nelle proprie mani a due giornate dal termine, nonostante la quota salvezza si sia alzata in modo inatteso, complici le “botte di vita” dell’Empoli.
Convincono, in particolare, il piglio e la voglia di imporsi del croato, sfruttando i giocatori sui quali il club stesso punta. Se, insomma, l’Udinese riuscirà a salvarsi dopo aver “lucidato” il talento di De Paul e Samir – due pedine che potrebbero servire per far cassa – il particolare deporrà a favore di una conferma di Tudor.
In poche parole, si vive ancora alla giornata in casa bianconera, ma non è una rarità là sotto, dove Mihajlovic si è rilanciato col Bologna (tanto da piacere alla Lazio), dove Maran è già confermato dal Cagliari e D’Aversa non pare convincere più in pieno il Parma. Come pure – clamorosamente – Montella, dicono da Firenze. Nonostante un contratto “blindato” salutare a fine stagione.
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