Udinese, De Maio non ha rimpianti: «Giocata la partita giusta». Samir: «Vincere con l’Inter»

Sono dispisaciuti per la sconfitta i giocatori bianconeri, ma tutto sommato da Bergamo tornano a casa con un po’ di consapevolezza in più. Sebastien De Maio, il primo a presentarsi ai microfoni di Udinews Tv, inizia parlando delle sue condizioni fisiche, quelle che lo hanno costretto a uscire anzitempo durante il match: «Ho fatto un movimento un po’ strano che mi ha bloccato la schiena, ora vediamo come andrà. Ho fatto una puntura, con quella ora sto già meglio».
Quindi, il giocatore bianconero ripercorre la partita persa con grande rammarico. «La squadra ha fatto bene – ha dichiarato De Maio –, ha giocato la partita che doveva giocare. Sapevamo che contro l’Atalanta ci sarebbe stato da soffrire, ma abbiamo retto bene, facendo anche qualche ripartenza interessante. Sono i dettagli che cambiano le partite, e questa volta è girata bene a loro»
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Il difensore francese, comunque, si porta a casa soprattutto le note positive: «Siamo consapevoli dei nostri mezzi, a Bergamo abbiamo fatto la partita che avevamo preparato e cercheremo di fare lo stesso con l’Inter, al prossimo appuntamento. Proveremo a vincere». «Ripeto – ha ribadito –, contano i dettagli e perdere così fa male, perché non portiamo a casa punti. Gasperini? La sua forza sono la mentalità e il lavoro. Lo aveva fatto vedere a Genova e ora qui lo conferma. Complimenti a lui».
Non si discosta di molto da quello del compagno il pensiero di Samir, che aggiunge: «Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma abbiamo dimostrato concentrazione e impegno. La squadra mi è piaciuta. Peccato per quel rigore, perché fino a quel momento l’Atalanta non aveva dimostrato di essere più meritevole di noi di vincere la partita». «Torniamo a casa con la soddisfazione di aver dimostrato che ci siamo, ma non basta – ha detto ancora –. Dobbiamo alzare la testa e lavorare di più e vincere contro l’Inter. Mi dispiace non esserci, perché sarò squalificato, ma sono certo che chiunque giocherà lo farà al massimo».
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