Prima il palo, poi un rigore ingenuo: l'Udinese si ferma a Bergamo

A Bergamo i bianconeri reggono bene nel primo tempo, nella ripresa De Paul è sfortunato. Nel finale il crollo immeritato
Bergamo 29 Aprile 2019. Calcio Serie A. Atalanta - Udinese. © Foto Petrussi
Bergamo 29 Aprile 2019. Calcio Serie A. Atalanta - Udinese. © Foto Petrussi

BERGAMO. Due a zero e tanto amaro in bocca. Vince l'Atalanta che sale al quarto posto e si iscrive alla lista per avere il passaporto Champions dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia, all'Udinese restano le briciole dopo aver resistito per 82 minuti, aver sfiorato un gol clamoroso nel primo tempo con Lasagna e aver centrato un palo pieno nella ripresa con De Paul.

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Con quattro punti di vantaggio sull'Empoli terz'ultimo ad altrettante giornate dalla fine e l'Inter come prossimo ospite al Friuli la lotta per non retrocedere si annuncia davvero spietata. Anche perché stavolta i bianconeri hanno avuto anche poca fortuna.L'avrebbero meritata, perché Igor Tudor l'aveva preparata bene, nonostante due assenze che sono macigni per chi ha seguito i bianconeri dall'inizio della stagione: con qualunque tecnico in panchina Ekong e Fofana sono stati elementi di peso a livello di presenze, al di là di giocate e risultate. Eppure il croato non ha fatto un piega.



Piazzato De Maio al centro della difesa, ha arretrato Larsen per chiudere il conto a protezione della porta di Musso con Samir. Sulle fasce finiscono così a destra l'ex D'Alessandro e dall'altra parte Zeegelaar. Ma sono la mediana e l'assetto offensivo a convincere più di tutto: Sandro finalmente autoritario (e pure dinamico) come regista, Mandragora e De Paul in mezz'ala, con Pussetto e Lasagna a fare reparto davanti. Un 3-5-2, dunque, almeno sulla carta, perché alzando il baricentro del pressing l'Udinese spesso dà l'idea di essere una "'tiramolla"' capace di mettere De Paul e Pussetto alle spalle di Lasagna per quello che è un 3-4-2-1 estremamente elastico, capace di mettere il difficoltà la squadra più in forma del momento, l'Atalanta che forse paga l'assenza di Ilicic, neppure in panchina per i problemi fisici che lo stanno tormentando in queste settimane.

Tocca al Papu Gomez confezionare i pericoli: si infila sulla sinistra tra D'Alessandro e Larsen chiedendo così un lavoro di cucitura a Pussetto che generosamente ripiega. E l'Udinese regge. Non solo. A Bergamo poche settimane fa l'Empoli ha pareggiato senza neppure mettere il naso fuori dalla propria metà campo - o quasi -, i bianconeri fanno capire di essere di ben altra pasta, ma non si sono ancora tolti quella maledetta abitudine di essere poco precisi quando le occasioni da gol arrivano. Quella capitata sul sinistro di Lasagna sul finire della prima frazione è colossale, visto che il portiere atalantino Gollini era andato anche serenamente a caccia di farfalle abbandonando la guardia dei pali.

Esce di un palmo la conclusione del numero 15 bianconero e ha il potere di convincere Gasperini: fuori Mancini, un difensore, per arretrare De Roon e Pasalic e riportare Gomez a fare il trequartista, dentro il il baby Piccoli, classe 2001. Poi dopo la prima ora di gioco ecco anche Castagne al posto di Gosens per avere forze fresche sulla fascia sinistra.Dall'altra parte Tudor risponde prima con un cambio per necessità (Nuytinck al posto dell'acciaccato De Maio) e uno per ridare brillantezza al centrocampo, Badu per Mandragora, un minuto dopo la clamorosa occasione firmata De Paul, un palo pieno alla sinistra di Gollini con il portiere già fritto come un aletta di pollo di Kfc.

Il pubblico bergamasco capisce che non è il caso di scherzare con questa Udinese, si spazientisce a ogni pausa, recrimina sui minimi contatti e canta: «Serie B, serie B, serie B».Ci vuole un episodio per far saltare il banco a meno di dieci minuti dalla fine. L'Atalanta preme e trova il rigore: Sandro ha la colpa di allungare il piede verso Masiello che si protende in area a caccia di un pallone vagante. De Roon trasforma e un paio di minuti dopo Pasalic raddoppia su un tiro da fuori area deviato: gli Dei del calcio sono con la Dea. Speriamo che si ricordino anche dell'Udinese nelle ultime quattro giornate.

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