L'Udinese, trascinata dal pubblico, cala un poker alla Samp

Tre rigori, un cucchiaio di Maxi, grinta: tutto per Delneri 
Udinese's forward Rodrigo De Paul (L) jubilates after scoring (1-0) during the Italian Serie A soccer match Udinese Calcio vs UC Sampdoria at Friuli stadium in Udine, Italy, 30 September 2017. ANSA/ ALBERTO LANCIA
Udinese's forward Rodrigo De Paul (L) jubilates after scoring (1-0) during the Italian Serie A soccer match Udinese Calcio vs UC Sampdoria at Friuli stadium in Udine, Italy, 30 September 2017. ANSA/ ALBERTO LANCIA

UDINE. La vittoria era di rigore. E il signor Fabbri di Ravenna si è adeguato all’esigenza dell’Udinese: tre penalty ai bianconeri e Sampdoria a casa con un 4-0 sin troppo punitivo. Amen, per la gioia di uno stadio che ha cantato per tutti i 90 minuti. In definitiva dopo gli stenti patiti con Torino e Roma, con almeno due gol regalati agli avversari, ecco finalmente altri tre punti tutti in una volta, una boccata d’ossigeno per l’ambiente e l’allenatore, finito a rosolare sulla graticola, come sempre succede quando la classifica piange.

Bersagliato dalle critiche e dalle richieste (di cambiare modulo), Gigi non ha mollato di un centimetro. Ha riaperto il libro della tattica, quello che comprende da trent’anni (di carriera) la difesa a quattro e tante sovrapposizioni sulle fasce come capitoli principali, e ha affrontato con queste armi il collega Giampaolo, arrivato al Friuli con ben altro spirito, sulle ali di un successo a Marassi sul Milan.

Non è stata una sorpresa per chi conosce bene il tecnico di Aquileia, abituato ad andare fino in fondo con le proprie idee, una sorta di comandamento dell’allenatore per convivere con la coscienza nel malugurato caso di un licenziamento per scarsi risultati. Un’ipotesi che ha rimbalzato a lungo durante la settimana in Friuli, dividendo la tifoseria: Delneri sì, Delneri no. Il gioco della margherita poteva essere interrotto soltanto da una vittoria contro la Samp, una delle squadre più in palla, contro un’Udinese condizionata dai risultati e (potenzialmente) dalla pressione.

Ecco la ricetta Delneri: non pensare all’esonero
Udine 30 Settembre 2017. Calcio Serie A. Udinese - Sampdoria. © Foto Petrussi

Missione compiuta perché la squadra di Delneri ha centrato tutti gli obiettivi: ha steso i doriani (in dieci dal 40’ per l'espulsione di Barreto per un doppio “giallo”), ha vinto sfruttando le trame del 4-4-2 (e affini, compreso il 4-3-3 “allungato” da De Paul), ha fatto rompere il ghiaccio a Maxi Lopez che si è guadagnato il rigore del vantaggio, ha trasformato il secondo e ha chiuso il conto con uno “scavetto” d’alta scuola sul quale ha esultato con moderazione, trattenuto dai trascorsi blucerchiati, ma probabilmente in cuor suo la dedica l’ha fatta a chi ha postato sui social – un mese fa al momento dell’acquisto – la foto con la panza all’aria e sigaretta in bocca.

Un classico fake che galleggiava da anni sulle onde del web, trasportato a margine delle notiziole gossip fiorite su Maxi, l’ex moglie Wanda Nara, il compagno furbacchione Maurito Icardi e poi sulla nuova fiamma dell’argentino dell'Udinese, la modella Daniela Christiansson già vista sugli spalti dei Rizzi: ora, con questa doppietta, il “Gallina” – come lo chiamano a Baires – ha riportato tutto sotto il tetto del calcio.

De Paul, prestazione totale. Angella e Nuytinck perfetti

Al resto ci ha pensato De Paul, l’anima bianconera tra giocate, errori, cross, lanci e passaggi sbagliati: con meno errori sarebbe già adesso un elemento di sicuro affidamento, l’uomo con il quale spostare il baricentro della manovra.

Con Rodrigo a centrocampo a destra un classico 4-4-2 (o un 4-1-4-1). Con Rodrigo al fianco di Lopez ecco un tridente, completato da Lasagna a sinistra. Su questa lunghezza d’onda lavorerà d’ora in poi, soprattutto dopo la sosta, considerando che sono 13 i nazionali bianconeri che abbandoneranno il Friuli nelle prossime ore per unirsi alle rispettive rappresentative.

Tra questi non ci sarà presumibilmente Valon Behrami, l’elemento equilibratore scelto da Delneri. Uscito per un problema muscolare, all’inguine, lo svizzero probabilmente dovrà restare qui a curarsi: è questo forse l’unico neo di una serata che ha visto un buon Samir per un tempo (poi il cambio per Adnan) e a centrocampo gli inserimenti di Fofana per Barak e Balic per Behrami. Il franco-ivoriano si è procurato gli ultimi due rigori ma deve crescere nel gioco d’assieme, il croato ha trotterellato, deludendo chi si aspettava una risposta da campioncino. La strada della consacrazione è lunga. Come quella della salvezza dell’Udinese.


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