Guidolin o Ranieri solo se Stramaccioni crolla

UDINE. La panchina scotta, ma Guidolin o Ranieri saranno presi in considerazione soltanto se Strama crollerà. Gianpaolo Pozzo ha infatti già vestito la divisa da pompiere per far partire una raffica di idrante a difesa di Andrea Stramaccioni: «Gode della massima fiducia», ha spiegato mostrando però la punta dell’iceberg. Il paròn ha chiesto al tecnico di portare in salvo subito l’Udinese, nel giro di un mese al massimo, altrimenti dovrà imprimere una sterzata: per questo un piano di emergenza è stato studiato.
Imprescindibile. Torino, Atalanta, Fiorentina e, dopo la sosta, il Genoa prima di Pasqua. Ecco il calendario che dovrà fruttare i punti salvezza. E metterà Stramaccioni al riparo di tempeste. L’idea di Pozzo è chiara: puntare su Strama e poi valutare attentamente se far scattare l’opzione per un altro bianconero. È chiaro che in questo caso, per convincere la proprietà a proseguire il famoso “progetto”, bisognerebbe assistere a tre mesi di qualità e ricchi di spunti (individuali e di squadra) per il futuro, altrimenti in caso di una semplice e striminzita salvezza, Pozzo potrebbe decidere di scegliere un altro allenatore per la stagione del nuovo stadio e, in questo caso, gli indizi portano decisi verso Stefano Colantuono (come riferiamo più dettagliatamente in questa stessa pagina, ndr).
Risvolti. Stramaccioni ha fiutato l’aria. Sa che il suo futuro bianconero passa per il prossimo mese. Così subito dopo il ko di Cesena, già ritornando in spogliatoio, ha comunicato alla squadra che sarebbe saltato il giorno di riposo; una decisione “rafforzata” dalla successiva presa di posizione della società che ha spedito l’Udinese in ritiro per tutta la settimana. Un diktat arrivato assieme al contatto telefonico tra il paròn e Strama. Adesso bisognerà verificare la risposta della squadra sul campo, con il Torino.
Crollo. Se non arriveranno gli attesi risultati anche Strama sa che la sua panchina diverrà incandescente. Potrebbe saltare. Ma chi prendere? Non è una questione di “vedove”, di rimpianti per la gestione passata: è chiaro che il nome di Francesco Guidolin negli ultimi giorni è tornato in ballo, ma sull’ex tecnico bianconero bisogna fare delle considerazioni prima di considerarlo il candidato numero uno nel caso di un malaugurato “down stramaccioniano”.
Il Guido non è più sotto contratto con l’Udinese, ha convertito il proprio accordo in una collaborazione con il satellite spagnolo, laddove il suo staff è rimasto (fino al prossimo 30 giugno) dipendente del club bianconero. E proprio per questo cambio il rapporto tra Pozzo e Guidolin non è più idilliaco: non viene sfruttato per alcuna consulenza e per i pagamenti delle spettanze deve rivolgersi al Granada. Per questo la “richiamata” alle armi non è così scontata.
Per questo nelle ultime ore si è appreso di un sondaggio dell’Udinese con Claudio Ranieri, sollevato a novembre dall’incarico di ct della Grecia, ma ancora sotto contratto, con un biennale di 1,6 milioni. E per abbandonare l’esilio dorato vorrebbe un ingaggio di due anni, oltre agli ultimi due mesi di questa stagione. Poche le alternative: Delio Rossi o il vecchio “pallino” Del Neri. E allora dire che Pozzo tifa Stramaccioni non è una balla.
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