Va in scena la seduzione

L’attore maniaghese Luciano Roman domani a Zoppola
Si intitola “Casanova Soirée” e vede nel ruolo del più celebre seduttore della storia, fra le mura di antichi palazzi e nobili residenze, Luciano Roman, l’attore milanese con radici a Maniago che il pubblico televisivo conosce per il celebre spot del the Infrè (l’affascinante direttore d’orchestra) e per i personaggi interpretati nelle soap opera “Vivere” e “Centovetrine”, con alle spalle un curriculum teatrale eccellente (Ronconi, Strehler, Castri…).


Dopo il debutto nel palazzo d’Attimis, a Maniago, lo spettacolo andrà in scena domani, alle 21.15, nel cortile del castello di Zoppola per la bella rassegna “Musica e teatro in cortile”, in settembre a Venezia e poi a Roma.


Luciano Roman, che vive fra Roma, Milano e Maniago – e torna su un palcoscenico friulano dopo molto tempo – è anche autore di questo spettacolo «che era nell’aria – racconta – perché Casanova mi ha sempre affascinato, nel bene e nel male: un po’ filosofo, un po’ cialtrone, ricco di sfumature da indagare». Ma come raccontarlo in modo originale, nuovo? «Mi sono ispirato al libro di Franco Cuomo, “Una notte di Casanova”, provando a immaginare Giacomo che si scontra con il mondo del 2017. Il tema è l’attesa. Casanova, simbolo di seduzione e del saper vivere a pieno la vita consumandola voracemente, si confronta con l’estenuante attesa di una donna che realizzi il suo sogno d’amore e lo renda finalmente completo. Alla luce delle sole candele, il fantasma di Casanova, rimasto intrappolato fra le mura del castello nel suo desiderio inappagato, dialoga con il pubblico, racconta episodi della sua vita, non risparmiando particolari piccanti – prosegue Roman – ma è solo un dialogo apparente. Lui è incapace di rapportarsi davvero con chi ha di fronte: uomini e donne che vede opachi e sfocati, immagini prismatiche di ciò che gli è utile per alimentare il racconto fantastico della sua vita. L’Altro come pretesto per continuare ad amare se stesso, o meglio per amare l’amore».


Anche l’unica donna in carne ed ossa che gli si trova di fronte, giovane, bella – si tratta dell’attrice veronese Irene Canali – estremamente concreta, non è sufficiente a risvegliarlo dalla nebbia del suo sogno-prigione.


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