Un po’ di buona operetta: va in scena “Scugnizza” per la regia di Abbati

Udine.Sarà in scena domani, mercoledì 20, alle 20.45, “Scugnizza”, la più italiana delle nostre operette. A portarla sul palcoscenico del Giovanni da Udine sarà la Compagnia Corrado Abbati, da sempre riconosciuta per le sue produzioni di qualità e applaudita ospite in numerose occasioni al Teatro Nuovo.

Composta nel 1922 da Mario Costa su testo di Carlo Lombardo e contraddistinta da una schietta vena melodica, “Scugnizza” è un’operetta sempreverde grazie al suo divertente testo di ambientazione popolare e alla magia che riesce ancora a ricreare. Sullo sfondo di una Napoli in miseria ma piena di allegria, in tempo di guerra, l’amore della bella Salomè per Totò viene messo a dura prova dall’arrivo in città dell’esercito americano: i liberatori ricchi e potenti che tutto si possono permettere, che tutto possono comprare, anche le mogli. Riuscirà la giovanissima protagonista a coronare il suo sogno e a sposare l’amato Totò, rinunciando al miraggio di una vita ricca, ma inevitabilmente lontana dalle acque scintillanti del Golfo?

In “Scugnizza” il tema fondamentale della nostalgia si unisce a un divertimento vero, dove veri sono i personaggi, veri sono i loro sentimenti, le loro speranze, i loro colpi di testa. Con la sua vena malinconica e la vivace ambientazione popolare, l’opera guarda alla tradizione ma è anche nuova, rinvigorita dalla forza della musica di Mario Costa (già autore al fianco di Gabriele D’Annunzio e Matilde Serao). Le sue melodie sono sorprendenti: alcune sono la voce di tutto un popolo, di tutto un paese (Salomè, una rondine non fa primavera, Napoletana come canti tu), altre la legano all’opera verista richiamando il miglior Puccini (In riva al mare tutta bianca una casetta).

Ma se la suggestione e l’incanto della musica sono gli elementi portanti di Scugnizza, il suo successo non può essere scisso dalla briosa linfa apportata da un testo già di per sé felice. In questa nuova edizione di Corrado Abbati esso diventa ancora più immediato, senza tempo, e il tema fondamentale della nostalgia si unisce a un divertimento vero, dove veri sono i personaggi (non più “personaggi da operetta”), veri sono i loro sentimenti, le loro speranze, i loro colpi di testa. Ne nasce uno spettacolo dalla sincerità affascinante e coinvolgente, una storia in musica (qualcuno oggi direbbe un musical) moderna, gaia e al tempo stesso capace di farci riflettere.

Biglietteria del Teatro aperta dalle 16 alle 19. —



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