Stanlio e Ollio rivivono nei fumetti del disegnatore udinese Buttolo

Una biografia onesta per immagini e parole, priva di edulcorazioni e mascheramenti, rispettosa e rigorosa per far rivivere, attraverso lo stile inconfondibile del disegnatore udinese Gianluca Buttolo, la coppia simbolo della commedia slapstick capace di divertire e fare ridere ieri come oggi.
Sarà presentata in anteprima nazionale domani al festival Lucca comics la nuova graphic novel del fumettista friulano con protagonisti Stan Laurel e Oliver Hardy dal titolo “Stan & Ollie”, edito da Renoir. A oltre centro anni dalla nascita il duo più famoso del cinema mondiale, nato nel 1919, a tutt’oggi è amato e presente nei palinsesti televisivi.
Come in ogni suo lavoro precedente, da “La scelta” dedicata all’omicidio Ambrosoli a “Michelangelo. Il conflitto della Sistina”, Buttolo trova e trasmette la sua idea etica di racconto, costruito da una parte su una rigorosa documentazione bibliografia e dall’altra sull’essenzialità del segno grafico.
Un linguaggio personalissimo, giocato su forti contrasti bianco/nero, a significare che la verità è netta. Chiaro-scuri nei quali entrano tavole in grigio-azzurro per dare forma a quello spazio di complessità delle personalità di Stan e Oliver, talenti saldi nella reciproca complicità e fedeltà a un’idea di lavoro di squadra per arrivare al successo che dura oltre il tempo.
«È questo il mio modo di raccontare storie diverse unite dalla mia passione – spiega Buttolo – nelle quali desidero entrare con il linguaggio del fumetto che, nella sua apparente facilità di approccio, apre al lettore un mondo complesso, sfaccettato e approfondito di racconto».
L’opera ripercorre la vita dei celeberrimi attori, popolari e acclamati fino agli anni ’50 attraverso l’escamotage narrativo, basato su un fatto vero, della conversazione telefonica fra Stan e Seth, un ragazzino curioso di conoscere il famoso attore.
Un’ideale favola tessuta fra nonno e nipote per ripercorrere la vita degli artisti segnata da 5 fasi: l’attività individuale di attori prima della creazione del duo, il successo della coppia, le complicazioni e tensioni sul lavoro e nella vita privata (Stanlio si sposò 8 volte, ebbe problemi con l’alcool mentre Ollio sentiva l’inadeguatezza della sua carente cultura, il primo introverso e dedito al lavoro, il secondo più estroverso amava vivere oltre il set).
Ma anche il periodo della decadenza segnata da ingaggi in pellicole di basso livello e infine la vecchiaia serena.
«Nella scrittura ho tolto le bugie e le inesattezze nate su di loro – spiega ancora Buttolo –; non è vero che fossero morti in indigenza, né che si detestassero. Ho raccontato, dopo accurate ricerche, come fossero, con i loro pregi e difetti, tratti normali di ogni uomo. Questo mi ha permesso di prolungare il piacere delle loro comiche sullo schermo, ha annullato la distanza fra me e loro. Anche se non li ho conosciuti personalmente, disegnandoli e scrivendone sono entrato nella loro realtà».
Nei film di Stanlio e Ollio le azioni di corpi adulti attraversano lo spazio e lo occupano con animo da fanciullo, dandogli una forma nuova, plasmata dalla loro ragione e fantasia. Dunque il libro parla sia agli adulti sia ai bambini, in un viaggio emotivo sull’infanzia. Per il disegnatore e regista Bruno Bozzetto, estimatore di Buttolo, amante della coppia di comici e del cinema, che firma la prefazione, il libro è un sogno diventato realtà.
Tutto è chiaro, niente è chiaro, ma alla fine, scrive Buttolo, come nelle comiche di Laurel e Hardy, tutto torna. Nel segno di una graphic novel etica, onesta, documentata che, con segno preciso, parla a tutti; destinata a durare, come loro.
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