Rocco Schiavone nelle Valli per acciuffare il “cattivo”
Si gira l’ultima serie televisiva. Il set a San Pietro al Natisone (a Cemur e Picon). Altre riprese in programma a Cividale e Moimacco. Giovedí sul ponte del Diavolo

En plein. Alle Valli del Natisone non poteva andare meglio di così: è l’entroterra della città ducale, infatti, a essersi aggiudicato il ciak più “succulento” della seconda stagione della fiction “Rocco Schiavone”, catalogata dai media come fenomeno televisivo del 2016. Saranno i boschi che avvolgono le borgate delle municipalità di San Pietro al Natisone e San Leonardo a fare da cornice alla scena conclusiva della serie tv, quella in cui la squadra guidata dal vicequestore cui dà volto e voce Marco Giallini riuscirà a intercettare e catturare il cattivo di turno. Nella natura rigogliosa delle alture che circondano Cividale si srotolerà dunque l’epilogo di un racconto ispirato ai romanzi di Antonio Manzini e articolato in quattro puntate. E una di esse, appunto, avrà matrice interamente friulana: le riprese sono iniziate ieri in un angolo sperduto fra gli abitati di Cemur e Picon, ricadente però nella giurisdizione del Comune di San Pietro, non di San Leonardo. Un luogo appartato, immerso nella boscaglia (unico elemento architettonico un vecchio casolare a suo tempo usato come fienile, prestatosi magnificamente al copione), si è così trovato catapultato dall'ordinaria e solitaria routine al tourbillon del set. Per la gente del posto, superfluo dirlo, «un evento», l'occasione per antonomasia del 2017.
Attività preparatorie e ciak hanno occupato l’intero pomeriggio, offrendo un gradito e stimolante diversivo ai residenti, fossero o meno fan di Giallini e del suo alter ego. E oggi si replicherà, con lievi variazioni spaziali, in attesa del trasferimento a Cividale e, infine, a Moimacco, le altre due location selezionate per la puntata. In entrambi i casi è già tutto pronto per accogliere la troupe: «Abbiamo concordato con la casa produttrice, la Cross Productions Srl - rende noto la vicesindaco della cittadina longobarda, Daniela Bernardi -, di concentrare le riprese nei pomeriggi, dal momento che la principale ambientazione richiestaci è il palazzo municipale, che nella finzione diventerà sede della Questura. Per non intralciare il lavoro dei dipendenti è stata scelta una fascia oraria in cui gli uffici sono sostanzialmente vuoti: per consentire l’allestimento del set, ovviamente, e permettere agli attori di operare al meglio sono stati effettuati una serie di spostamenti. Per il ciak sul ponte del Diavolo, invece, si è optato per un orario serale-notturno».
Il passaggio sul Natisone sarà a disposizione della Cross Productions dalle 18.30-19 di giovedì, giornata individuata dopo le imprescindibili consultazioni meteo: le previsioni incerte hanno suggerito di posticipare a quella data una fase delle riprese inizialmente programmata per uno dei giorni precedenti. Le attività si protrarranno, come accennato, fino a notte.
Ma l’elenco dei siti individuati dalla produzione include, si diceva, pure Moimacco: «Anche nel nostro caso - rende noto il sindaco Enrico Basaldella - i lavori sono in agenda per giovedì. Quella che verrà girata in paese - anticipa quindi - sarà una scena rapida, che consisterà nel passaggio di una macchina di fronte alla storica villa de Claricini Dornpacher e che non dovrebbe dunque richiedere tempi lunghi. La viabilità verrà ovviamente regolamentata in funzione delle necessità della troupe: fino a operazioni concluse, dunque, i flussi veicolari subiranno dei rallentamenti». Per la chance di ribalta nazionale esultano, a buon diritto, tutte e tre le amministrazioni coinvolte nel progetto, a cominciare da quella valligiana: «Una ciliegina sulla torta, per noi - commenta il sindaco di San Pietro, Mariano Zufferli -: gli sforzi che da anni stiamo compiendo per rilanciare, valorizzare a far conoscere il nostro territorio trovano in questa fiction un grande alleato».
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