Riapre il rifugio Pellarini

Contratto firmato e nuova gestione ai blocchi di partenza per il rifugio Pellarini. Gli appassionati di escursioni nelle Alpi Giulie più selvagge esulteranno e i versanti più maestosi del Jôf Fuart – tanto amati da Julius Kugy – avranno su di sé ancora gli occhi ammirati di coloro che sosteranno sulla terrazza dello storico rifugio che nel 2024 compirà cento anni di vita.
La buona notizia, annunciata pochi giorni fa su queste pagine, ha avuto giovedì una formalizzazione definitiva con un nuovo accordo di gestione quadriennale. Il manufatto, di proprietà della Società Alpina delle Giulie di Trieste, ha due nuovi custodi che aspettano a braccia aperte da domani camminatori e amanti di pareti rocciose, per ristorarli con un riparo, un saluto di benvenuto e un piatto caldo.
A gestirlo sarà una coppia molto affiatata: Giorgio Da Rin, cadorino di Vigo di Cadore, e Sara Ursella, friulana di Buia. «In questi giorni – ci dicono entusiasti – stiamo correndo da un fornitore all’altro per riempire il magazzino di tutto il necessario».
Erano stati contattati già a metà giugno dalla Società Alpina delle Giulie, poco dopo essere arrivati secondi al bando di concorso per la gestione del Rifugio Fratelli De Gasperi nelle Pesarine. «Purtroppo a quella data, dopo aver perso il bando per il De Gasperi – dice Giorgio Da Rin –, avevo preso già altri impegni di lavoro».
Ma in un secondo momento le due parti sono riuscite a trovare un accordo, vantaggioso per entrambe. «Colgo l’occasione per ringraziare la Società Alpina delle Giulie, che ci è venuta incontro e con la quale è stato impostato da subito un ottimo rapporto. Ma anche Ennio Rizzotti, l’ultimo gestore, che ci ha dato tanti preziosi consigli durante i sopralluoghi fatti sul posto».

Sia Giorgio sia Sara sono due appassionati di montagna. Lui ha fatto per tanti anni il boscaiolo e oltre a questo pratica gare di corse in montagna e alpinismo. Lei, seppure non sia discendente diretta del forte alpinista nostrano Angelo Ursella (il ragazzo di Buia dell’omonimo libro) ha praticato alpinismo legandosi in cordata tra gli altri con Sergio De Infanti, alpinista e guida alpina di Ravascletto e compagno di cordata dello stesso Ursella. Hanno esperienza nel campo della ristorazione, Giorgio in particolare ha gestito per alcuni anni un ristorante albergo a Tarcento.
Non la spaventa sapere che si tratti di un rifugio di non facile conduzione, visto il luogo e i problemi di approvvigionamento? «Niente affatto – dice Da Rin –. Anzi, so che qui arriveranno soprattutto veri amanti della montagna, gente disposta a fare un po’ di fatica e che sa apprezzare certe situazioni e contesti».
Dal canto suo Sara non vede l’ora di «ritornare a luoghi frequentati per tanti anni con mio padre, con il quale ho percorso lungamente i sentieri delle Giulie e del Pellarini in particolare. E poi sono felice di condividere questo sogno che Giorgio ha da tanti anni, quello di gestire un rifugio».
Da Rin ha dalla sua anche molta esperienza con le teleferiche: «Avendo fatto per tanti anni il boscaiolo me ne intendo di manutenzione di teleferiche. E poi fino all’anno scorso ero socio di una impresa che si occupa di sicurezza su pareti rocciose. L’unica cosa che mi dispiace è il fatto che per l’energia elettrica ci sia un gruppo elettrogeno: in cucina non possiamo tenere una affettatrice. Ci auguriamo però di potere installare prima o poi dei pannelli fotovoltaici».
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