Massimo Ghini: "Festeggio con i friulani il mio esordio alla regia"

UDINE. Con l’esordio al cinema accanto a grandi nomi come Fabio Testi, Vittorio Mezzogiorno e Ugo Tognazzi, avevano tutti pensato per lui a una carriera squisitamente cinematografica.
Poi Massimo Ghini divenne interprete delle fiction piú seguite d’Italia, lavorando però contemporaneamente a fianco di registi come Francesco Rosi e Franco Zeffirelli, spiazzando poi critica e pubblico con le sue partecipazioni ai “cinepanettoni” e le sue intense interpretazioni teatrali.
«In tanti mi chiedono come è possibile conciliare ruoli diversi e stili cosí differenti. La mia risposta, affermata con estrema umiltà, è che evidentemente lo so fare».
È vero, la presunzione non esce mentre parliamo con Ghini, che sarà a Udine oggi, domani e venerdí 18 dicembre alle 20.45 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con “Un’Ora di Tranquillità”. Non c’è spocchia nelle sue parole, ma solo tanta passione.
«Io ho sempre e solo cercato di essere un ottimo artigiano, di essere un bravo attore. Il problema dell’Italia - ammette Ghini - è che tutti vogliono specializzarti, perché in pieno stile cattolico se so esattamente dove metterti, se so esattamente chi sei, allora posso controllarti».
Attore di cinema, teatro, musical e tv, doppiatore, conduttore e speaker radiofonico, Massimo Ghini fa ora un altro importante passo e diventa anche regista di teatro.
«“Un’Ora di Tranquillità”, la storia di un agiato signore con la passione per il jazz che trova il vinile da sempre voluto e cerca inutilmente di goderselo in un attimo di pace in cui accadrà di tutto - ci racconta - mi è stata segnalata da un direttore di teatro che l’aveva appena vista a Parigi.
La prima lettura è stata immediatamente rivelatrice delle potenzialità del testo stesso e ho voluto fortemente dirigerla aggiungendo quel tassello che finora mi era stato quasi vietato, quello della regia».
Macchina drammaturgicamente perfetta firmata da Florian Zeller, premio Molière nel 2011, la pièce ha conosciuto oltralpe uno strepitoso successo, rivelandosi commedia dal fascino travolgente con la freschezza della tradizione francese del vaudeville: fra equivoci e battute esilaranti, con un tono leggero che non impedisce di mettere in luce sfumature e contrasti tipici dei rapporti umani.
«Ho trovato subito “Un’Ora di Tranquillità” uno spettacolo con una grande intelligenza di struttura artistica, ma anche di grande popolarità, cioè in grado di farsi comprendere da tutti».
Accanto a lui, sul palco, un cast voluto dallo stesso Ghini. «Li ho cercati uno per uno - ammette soddisfatto pensando ai sei che divideranno la scena con lui - convincendoli e lavorando con loro sulle parti».
Ci saranno cosí i due interpreti da Oscar Galatea Ranzi (“La grande bellezza”) e Claudio Bigagli (“Mediterraneo”), l’effervescente Gea Lionello, i giovani Alessandro Giuggioli e Luca Scapparone e il debuttante teatrale Massimo Ciavarro, a cui Ghini ammette di aver pensato subito «per la sua presenza dolce e il suo essere perfetto per questa commedia».
Al Giovanni da Udine, unica tappa per il Nord-Est, vedremo dunque Ghini nei panni di un uomo che finisce per essere il Caronte di se stesso, travolto da uno tsunami emotivo e di eventi.
«Un’onda anomala composta da una serie di persone, affetti e sconosciuti, si scaricherà su di lui guidata da un senso di giustizia che vorrebbe riparare a mali passati, anche se la meravigliosa doppiezza dei protagonisti farà sí che qualunque opera riparatrice essi vogliano compiere, si trasformi in tortura».
Leggerezza, qualche riflessione e, ne siamo certi, un sacco di risate.
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