Masolini: ecco il libro-verità sulla morte di Pasolini

SAN GIORGIO. «Si chiede, giustamente, verità per Giulio Regeni. Ma Ilaria Alpi e Miran Hrovatin l’aspettano da più di vent’anni, il che non è di buon auspicio. In quanto a Pasolini, sono piú di...

SAN GIORGIO. «Si chiede, giustamente, verità per Giulio Regeni. Ma Ilaria Alpi e Miran Hrovatin l’aspettano da più di vent’anni, il che non è di buon auspicio. In quanto a Pasolini, sono piú di quaranta. Ma “Frocio e basta!” un po’ di luce la fa», dice Massimo Masolini, che presenterà il libro oggi alle 16, a San Giorgio di Nogaro, in località Tai Giaj, per conto dell’Ateneo libertario.

Diviso in due parti e firmato da Carla Benedetti, docente di letteratura moderna all’Università di Pisa e dal fotografo e scrittore Giovanni Giovannetti, che sarà presente a San Giorgio, “Frocio e basta!” è una nuova edizione fortemente integrata e alquanto ponderosa (460 pagine) del libro già pubblicata dalla casa editrice Effigie, e centrato su “Petrolio”.

«L’opera postuma è stata pubblicata ben diciassette anni dopo l’assassinio di Ostia, e questa è già una stranezza. Un’altra è che ne sono stati omessi dei passi importanti, citazioni dei discorsi di Eugenio Cefis, che Pasolini riteneva il responsabile della morte di Enrico Mattei, e anche della scomparsa di Tullio De Mauro che stava indagando su Bescapè», dice ancora Masolini.

«Oggi quei testi vengono pubblicati integralmente. C’è un discorso pronunciato all’Accademia militare di Modena, che si intitola “La mia patria è la multinazionale”, e parla di globalizzazione, di finanziarizzazione, prefigurando l’oggi».

«La Benedetti punta l’indice contro l’intellighenzia nazionale, che ha liquidato la morte di Pasolini come delitto avvenuto nel torbido mondo degli omosessuali, come si usava dire. E ha voluto considerare “Petrolio” come un testo pornografico. Giovannetti invece ne rilegge il testo cosí come era stato pensato e costruito», continua Masolini. «Un “j’accuse” che è apparso plausibile a un magistrato, Vincenzo Calia, che ha inserito nella sua inchiesta brani di “Petrolio”, trovando i riscontri del caso».

Il rimando non è al “Io so, ma non ho le prove”, perché “Petrolio” è un romanzo sul potere economico e su una deriva per la quale non c’è bisogno della vista lunga e profetica di Pasolini, perché gli elementi, le fonti, ci sono, conclude Masolini. «La verità è scomoda. “Frocio e basta!”, un libro fondamentale dal momento che cambia le carte in tavola, in Friuli non è mai stato presentato».

(lu.sa.)

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