L’Ungheria ospiterà l’archivio conteso di Otto d’Asburgo

Il premier magiaro Orbán accoglie la richiesta di un discendente Gli incartamenti dell’impero finiranno nel castello di Budapest
Di Marco Di Blas

VIENNA. L’archivio di Otto d’Absburgo, ultimo erede al trono dell’impero austriaco, sarà trasferito in Ungheria. Fino a pochi mesi fa sembrava che l’imponente raccolta di documenti, lettere e pubblicazioni potesse essere custodita in Austria e se ne indicava già la probabile sede nel palazzo di Klosterneuburg, alle porte di Vienna.

Poi improvvisa, ma non inaspettata, la notizia della scelta di un’altra sede, a Budapest, confermata dal figlio più giovane di Otto, Georg Habsburg, che dal 1993 vive in Ungheria, Paese di cui ha anche la cittadinanza.

La decisione è stata presa, a quanto si è potuto apprendere, d’intesa con il primo ministro ungherese Viktor Orbán.

Otto d’Asburgo, figlio primogenito dell’ultimo imperatore d’Austria-Ungheria, Carlo I, aveva trascorso gran parte della sua vita in Germania, dato che a lui e alla sua famiglia era impedito l’ingresso in Austria dal cosiddetto “Habsburgergesetz”. Il divieto era stato revocato soltanto negli anni Sessanta, dopo la sua rinuncia al trono (sottoscritta nonostante la contrarietà della madre Zita) e il suo riconoscimento della Repubblica austriaca.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2011, si è discusso spesso sulla sorte dei documenti lasciati, relativi alla sua intensa attività politica, come oppositore del regime nazista prima e, dopo la guerra, come esponente della Csu bavarese, europarlamentare e presidente del movimento Paneuropa.

In particolare, la famiglia aveva avviato contatti con il Land della Bassa Austria. Le trattative si sono trascinate per oltre due anni, senza che si giungesse ad alcun risultato.

All’inizio del 2016 gli Absburgo avevano interpellato il primo ministro ungherese Orbán, per valutare anche l’alternativa di Budapest come sede definitiva del prezioso archivio. In Ungheria, come abbiamo detto, risiede il figlio Georg, produttore televisivo e, nel 1996, nominato dal governo ambasciatore speciale nelle trattative per l’ingresso dell’Ungheria nell’Unione europea, cosa che avvenne nel 2004.

Il premier magiaro Viktor Orbán non si è lasciato sfuggire l’occasione. Ospitare l’archivio dell’ultimo “principe ereditario” dell’impero dovrebbe consentire al governo ungherese di far dimenticare in un certo qual modo il suo recente passato comunista, richiamandosi a un passato meno recente sotto la corona di santo Stefano.

La “Fondazione Otto Absburgo” avrà sede nel castello di Budapest, dove l’intero lascito sarà catalogato e digitalizzato. Prima di essere accessibile al pubblico, la sede sarà sottoposta a lavori di ristrutturazione, che dureranno prevedibilmente fino alla metà del 2018.

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