L'avventurosa vita di Nora Gregor, l'attrice goriziana censurata dal fascismo

Ci sono voluti oltre cinquant’anni perché il Friuli riscoprisse una figlia delle sue terre, l’artista Nora Gregor.

Nora nacque il 3 febbraio 1901 in borgo Piazzutta a Gorizia, nella contea principesca facente parte dell’impero asburgico, da una famiglia austriaca di lingua tedesca. Venne battezzata nella chiesa dei santi Vito e Modesto con il nome di Eleonora Hermina. Crebbe in un ambiente multiculturale e multilingue (friulano, sloveno, italiano e tedesco), manifestò presto la passione artistica e fece le prime apparizioni sul palcoscenico presso il locale istituto delle suore di Notre Dame.

Nel 1915 fuggì con la famiglia dagli orrori della Grande guerra, rifugiandosi prima a Klagenfurt e poi a Graz.

Finita la guerra, debuttò come attrice di teatro a Vienna nel 1919, entrando l’anno successivo nel mondo del cinema, allora muto. Lavorò con vari registi cinematografici, fra cui Otto Rippert, Hans Otto Lövenstein, Julius Herska, Fritz Freisler. Nel 1924 fu protagonista del film “Michaël” di Carl Theodor Dreyer, che consentì una svolta nella sua carriera e la lanciò verso il mondo di Hollywood.

Qui lavorò per qualche tempo durante il primo periodo del cinema sonoro e per film in versioni sia in tedesco che in inglese come “Mordprozeß Mary Dugan - The Trial to Mary Dugan” (Processo a Mary Dugan) del tedesco-americano Arthur Robison.

Rientrò in Europa e recitò complessivamente in ventotto film, alcuni diretti dai massimi registi dell’epoca. Fu l’attrice prediletta di Max Reinhardt, dominatore e riformatore della scena teatrale europea tra le due guerre, e all’apice della carriera venne acclamata dal pubblico del Burgtheater di Vienna e a Berlino.

Nel 1924 Nora sposò il pianista Mitja Nikisch, da cui divorziò intorno al 1934. Nel frattempo, conobbe l’aristocratico e politico austriaco Ernst Rüdiger von Starhemberg, da cui ebbe il figlio Heinrich (1934-1997) e con cui si unì in matrimonio nel 1937.

Essendo oppositore dell’Anschluss hitleriano dell’Austria, Starhemberg fuggì nel 1938 con Nora e figlio, prima in Svizzera per un breve periodo e poi in Francia.

Il fascismo italiano, oramai succube della politica germanica, censurò i film di Nora impedendone la visione al pubblico. Il nazismo confiscò il grande patrimonio familiare del marito e la famiglia visse per un periodo grazie al sostegno economico di amici.

Il regista francese Jean Renoir, che conosceva e apprezzava le doti di Nora, nel 1939 la chiamò come protagonista del film “La Règle du Jeu” (La regola del gioco), che non ebbe il successo sperato, anche perché scoppiò presto la guerra. Nel giugno del 1940 la Francia venne occupata dalle forze hitleriane. Norà fuggì col figlio in Spagna e Portogallo e da là si imbarcò per l’Argentina. Starhemberg si aggregò come aviatore alle forze della Francia libera, venne impegnato in Africa equatoriale e nel 1942, dopo il congedo per aver contratto la malaria, raggiunse la famiglia in Sudamerica.

Nel 1943 Nora venne contattata da un gruppo di esiliati francesi in Cile per girare il film “La fruta mordida” diretto da Jacques Rémy, che arrivò nelle sale solo nel dopoguerra. Le condizioni economiche precarie e il declino artistico causarono a Nora uno stato depressivo. Morì in Cile a Viña del Mar il 20 gennaio 1949 forse per una crisi cardiaca, anche se non si può escludere il suicidio.

Nel periodo di maggior successo della sua carriera, Nora Gregor venne numerose volte a Gorizia a trovare la madre, che era ritornata nella città di origine dopo essere rimasta vedova. Dall’esilio a Mar del Plata, il 18 febbraio 1941 le scrisse ancora: «Io pensai a Piazzutta (…) Il mio ricordo d’infanzia più bello è l’annuale festeggiamento della Pasqua: mi sembra ancora di vedere la chiesa illuminata e le innumerevoli luci sulle case tutto intorno (…) Sento ancora la musica delle bande musicali e mi ricordo perfettamente la nostra gioia. Quelli erano bei tempi!».

Nel 1999 l’associazione goriziana Kinoatelje iniziò a ricostruire e divulgare la storia di Nora Gregor. Negli anni seguenti vennero presentati alcuni film dell’attrice, fu esposta una mostra sul personaggio e poi pubblicata la biografia “L’imperfezione della bellezza”, curata da Igor Devetak. Seguì un romanzo di Hans Kitzmüller a lei ispirato. Nel 2014 Kinoatelje allestì una mostra multimediale e uno spettacolo teatrale trilingue della regista Neda R. Bric, che è stato rappresentato in Italia, Slovenia e Austria.

Nel giugno del 2017 il Comune di Gorizia con il sindaco Romoli ha intitolato a Nora Gregor il parco di Piazzutta con la scopertura di una targa.



 

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