La vicenda Torregiani porta sugli schermi gli anni di piombo

Arriva al Visionario solo per tre giorni - da oggi a mercoledì alle 15.30 e alle 19.30 - “Ero in guerra ma non lo sapevo”, film di Fabio Resinaro ispirato all’omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani, famoso caso di cronaca nera che si intrecciò con il terrorismo degli anni di piombo, e che prende spunto dal libro del figlio Alberto, rimasto gravemente ferito durante l’agguato in cui morì il padre. Un film che ripercorre quegli istanti e riflette sul perché di così tanto dolore e cattiveria.

Milano, fine anni ’70. Pierluigi Torregiani subisce un tentativo di rapina in cui muore un giovane bandito. Non è stato lui a sparare, ma molti giornali lo accusano di essere un “giustiziere borghese”. La tensione politica dell’epoca lo rende un obiettivo perfetto per i Pac, gruppo di terroristi guidato da Cesare Battisti, che individuano in lui un colpevole da punire. Torregiani e la sua famiglia ricevono minacce di morte: il pericolo è così concreto che gli viene assegnata una scorta. Il film racconta un uomo che, sotto attacco suo malgrado, vive una profonda crisi famigliare che si “ricompone” solo dopo la sua morte, avvenuta per mano di sedicenti rivoluzionari. —

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