Kirill Petrenko sul podio al Verdi al suo debutto con la Gmjo

Il celebre direttore d’orchestra oggi a Pordenone  per la Quinta Sinfonia di Anton Brucknere

Alex Pessotto

Pure questa volta ha deciso di non concedere interviste, ed è un vero peccato: sabato, alle 20.30, Kirill Petrenko sarà al teatro Verdi di Pordenone ed è un autentico evento, trattandosi di uno dei massimi direttori d’orchestra in attività e, secondo più di qualcuno, del migliore in assoluto, anche se le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano. Insomma, poterlo applaudire in regione, costituisce un'occasione imperdibile.

E poi c’è un altro debutto che accompagna l'appuntamento. Petrenko, infatti, eseguirà la monumentale Quinta Sinfonia di Anton Bruckner, che mai aveva affrontato, celebrando così il duecentesimo anniversario della nascita del compositore austriaco a cui, tra l’altro, la Libreria Musicale Italiana ha di recente dedicato due volumi, assai preziosi per conoscerne la biografia e l’arte: il primo, di Alberto Fassone, ha per titolo “Anton Bruckner. La personalità e l’opera” (pagg. 525, euro 40). Il secondo, “Anton Bruckner. Lettere 1852-1896” (pagg. 377, euro 35) è invece un ricchissimo epistolario, tradotto per la prima volta in italiano, a fornire un ritratto puntuale e affidabile dell’autore nato a Linz e scomparso a Vienna nel 1896.

Tornando al concerto di sabato, per Kirill Petrenko c’è poi un ulteriore debutto: quello sul podio della Gustav Mahler Jugendorchester che per il nono anno di fila ha la residenza al Verdi. Molto probabilmente, parliamo della più importante orchestra giovanile al mondo che, dopo quello attuale, tornerà a Pordenone tra il 4 e il 18 agosto per un secondo periodo di residenza.

Sempre con la Quinta di Bruckner, Petrenko aprirà la stagione dei mitici Berliner Philharmoniker, di cui è direttore stabile dal 2019: la interpreterà il 23 agosto nella capitale tedesca, alla Philharmonie, quindi al festival di Salisburgo e a quello di Lucerna, dove si cimenterà anche con i poemi sinfonici del ciclo “La mia patria”, scritti dal ceco Bedřich Smetana, nato pure lui nel 1824.

Da sabato 12 a martedì 29 ottobre, sarà poi al teatro alla Scala e, per lui, pure questa rappresenta una prima volta, attesissima dal pubblico: è in cartellone “Il cavaliere della rosa” di Richard Strauss per la regia di Harry Kupfer.

Dopo il concerto di Pordenone, la tournée della Gustav Mahler Jugendorchester approderà il giorno seguente al Ravenna Festival e, lunedì, alla stagione dell’Accademia musicale di Santa Cecilia, a Roma. Dal 5 al 7 giugno, con il medesimo programma, la tournée toccherà la Spagna: San Sebastian, Oviedo e Granada.

Per il direttore siberiano, ma naturalizzato austriaco, classe 1972, è, come sempre, un periodo intenso. Le prove dell’evento di Pordenone sono rigorosamente a porte chiuse. È, Petrenko, un modello di riservatezza. «Il teatro e la Gustav Mahler Jugendorchester – afferma la direttrice del Verdi, Marika Saccomani – sono davvero felici di aver la fortuna di far parte di questo progetto e di avere con noi il maestro Petrenko che sta lavorando con passione, concentrazione ed energia, nell’attesa di poter condividere questo grande evento di sabato con tutto il pubblico».

In effetti, per il teatro, poterlo avere sul podio è un vero e proprio colpaccio, uno di quelli che, nella vita, capitano poche volte. Ma possono tranquillamente non capitare, dato che parliamo di un artista abituato alle sale più prestigiose del panorama internazionale. Quindi, è bene cogliere al volo l’opportunità di poterlo applaudire senza dover fare migliaia di chilometri.

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