«Il multiculturalismo dà libertà e l’Islam non rispetta le regole»
L’intellettuale controcorrente pubblica un nuovo libro “Maometto e il suo Allah” Lunedí al Visionario l’incontro con i lettori su invito del Perbenista Marco Belviso

«Perché l’Islam ci fa paura? Perché l'islam è violento? Perché l'islam ci sta conquistando?». A queste domande, la cui urgenza e attualità sono all’ordine del giorno, risponde il giornalista e scrittore Cristiano Magdi Allam con il suo ultimo libro, “Maometto e il suo Allah”. Domande legate alla crescente presenza islamica in Italia e Europa, che con le sue regole le sue credenze i suoi costumi, è diventata oggi fonte sempre più destabilizzante di tensioni e diffidenza, rifiuto e paura. Al punto che con sempre maggior insistenza si parla di invasione da parte dell’Islam. Ecco perché, sostiene Allam, «è necessario conoscere chi è stato veramente Maometto, perché solo così potremo capire la realtà intrinsecamente violenta e storicamente conflittuale dell’Islam, dalla quale deriva direttamente quel processo di islamizzazione neanche tanto strisciante che sta subendo l’Europa».
“Maometto e il suo Allah”, dopo l’incontro molto seguito al ridotto del Verdi di Pordenone, coordinato dal direttore di Tpn Gigi Di Meo, sarà al centro di quello organizzato da Marco Belviso al cinema Visionario di Udine lunedí alle 18. «Un libro, il mio – precisa subito Allam – è una biografia del fondatore dell’Islam, basata su citazioni di Maometto tratte dalle fonti ufficiali islamiche che sono il Corano, la Sunna, la raccolta dei detti e fatti attribuiti a Maometto e la Sira sua biografia ufficiale».
Quale ritratto di Maometto ne esce? «Quello di un capo che tra i 360 idoli che costituivano sino ad allora il Pantheon religioso arabo, sceglie Allah, se ne proclama messaggero in un’identificazione così stretta da richiedere a coloro che aderiscono alla nuova religione completa sottomissione. Islam significa infatti letteralmente sottomissione».
Che differenza c’è tra l’Allah di Maometto e il Dio di Mosè o il Gesù degli evangelisti, loro pure latori della parola dio Dio? «Mentre i Vangeli o la Torah sono considerati testi sacri scritti da uomini seppur ispirati da Dio, il Corano è considerato scritto dal dio stesso che si incarta in quel testo. Ancora, mentre Gesù o Dio padre sono considerati come espressione di amore e misericordia, l’Allah coranico è un dio violento che sottomette. Infine la differenza più grande, quella che dirime ogni possibile equivoco, è che Maometto a differenza di Gesù è stato un guerriero che ha combattuto e ucciso. Da qui la natura violenta dell’Islam».
E anche espansiva. «Vero: il solo Maometto tra il 622 e il 632 dopo Cristo ha combattuto più di cento guerre per affermare la sua religio. E da allora nel giro di pochi secoli l’Islam si è imposto sulla costa meridionale del mediterraneo, senza rinunciare di arrivare anche in quella settentrionale». Dove invece secondo lei sta arrivando oggi. «Sí, da una parte con il terrorismo islamico che è autoctono, i terroristi sono islamici che sono nati e cresciuti in Europa, dall’altra con un radicamento del radicalismo islamico attraverso la presenza di una rete di moschee di scuole coraniche enti finanziari e assistenziali islamici, anche di tribunali islamici, molto capillare. Senza dimenticare lo strumento demografico in un’Europa che è sempre più anziana».
Ma perché oggi le comunità islamiche in Europa devono farci paura? «Perchè oggi in quella comunità emergono quelli che Corano alla mano vogliono ottemperare alle sue regole. Ovunque si consenta di operare coranicamente vengono meno la laicità come riferimento vincolante. E l’Europa, quasi vergognandosi delle sue radici ebraico-cristiane, ha accordato all’insegna dell’ideologia del multiculturalismo, libertà e spazio senza chiedere in cambio il rispetto delle regole; ha consentito ai musulmani di concepirsi comunità a se stanti con la prerogativa di regolamentarsi sulla base delle leggi islamiche, che sono incompatibili con le leggi laiche che regolano la civile convivenza e con i valori della dignità e sacralità della vita, della pari dignità tra uomo e donna e della libertà di scelta personale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video