Il Festival Show fa tappa a Lignano: i The Kolors tra i big più attesi

Alberto Zeppieri
Arriva il Festival Show sulle nostre spiagge: a Bibione, domani (con Fabrizio Moro, Elodie, Mihail, Nesli, Ricchi e Poveri. . .) e a Lignano il 21 agosto, con The Kolors tra gli ospiti più attesi. Scambiamo alcune battute con Stash, voce e leader della band.
Come descrivere la sensazione che può dare un palco così importante?
«Ogni musicista sa bene che un palco ha un’anima differente dagli altri. Noi abbiamo già fatto il percorso che partiva dalle cantine, dai primi club che ti pagavano, per arrivare fino al Festival di Sanremo. Abbiamo imparato così a riconoscere le peculiarità, il valore di ogni posto incontrato sul cammino: l’anima di ogni luogo, le emozioni delle singole vite di quel pubblico che un po’ alla volta è diventato il nostro motore, il nostro stimolo principale».
Com’è l’Ariston per voi?
«È un palco apparentemente simile a tanti altri, addirittura inferiore per dimensioni e capienza di pubblico in sala, eppure ti sa dare un’emozione e una carica indescrivibili. Ma on stage al Festival Show, in tappe importanti come nella Beach Arena di Lignano Sabbiadoro, per noi significherà ogni volta oltre 10.000 persone di fronte e questo corrisponde ad una scarica incomparabile di adrenalina pura».
Un bilancio sin qui?
«A Sanremo ci siamo resi conto che stavamo scrivendo una pagina importante nella nostra storia musicale: i The Kolors si sono fatti conoscere grazie al linguaggio inglese del funk in un talent che si basava molto sul contatto diretto col pubblico. La prova del fuoco dell’Ariston, con l’obbligo di doversi esibire in lingua italiana, poteva limitare la nostra comunicazione, la base tanta ritmica. Invece con Frida è andata bene!».
Anche Elisa, che ha imparato ad amarvi ad Amici, si era trovata nella stessa situazione: dall’inglese all’italiano. Che consigli vi ha dato?
«Principalmente quello di non rinnegare le nostre origini, invitandoci a non modificare il nostro stile, a non snaturarci. La sua esperienza è stata per noi illuminante: Elisa aveva infatti portato a Sanremo, vincendolo alla grande, un brano che le era nato in inglese, con il titolo “Come speak to me” che poi ha tradotto in italiano».
Vi frequentate ancora?
«Sì, Elisa è sempre molto vicina a noi». —
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