Il “documentarello” di Ruggero dei Timidi: «Omaggio ai musical degli anni Sessanta»
Al Visionario l’artista udinese festeggia dieci anni di carriera. «Da gennaio in tournée con un nuovo spettacolo»

Andrea e Ruggero convivono in armonia, non c’è mai stato alcun tentativo di prevaricazione da parte di nessuno dei due e, al primo — Andrea Sambucco, udinese del ‘75, ragioniere, comico, cabarettista, sposato con Fabiana Incoronata Bisceglia — basta togliere la parrucca per disinnescare il secondo.
«E sono dieci anni dalla prima esibizione di Ruggero de I Timidi — racconta il suo creatore — una maschera inventata da me perché avevo l’urgente necessità di far cantare a qualcun altro “Timidamente io”, una canzone che parla senza pudore di squirting.
Be’, al tempo era proprio tabù, adesso il temine è stato sdoganato anche grazie alla mia divulgazione canora».
Il decennio di successo vissuto da Ruggero ha alimentato un documentario, trasformato in documentarello da Andrea, «in onore dei famosi musicarelli che spopolavano in tv negli anni del bianco & nero».
Dove vederlo, quindi? Domenica 21, alle 21, al Visionario di Udine, ecco dove, tappa friulana di un lungo tour italiano.
Meglio dare eventualmente la colpa all’amico inventato, no? Visto l’argomento delicatissimo. Ecco. Soltanto per questo scopo è stato plasmato Ruggero?
«Non era ancora stato creato che già lui aveva un brano tutto suo. In casa nostra girava una parrucca, cimelio di un addio al nubilato: la indossai e la mia faccia s’accese di una luce nuova. Perfetto, pensai, ecco a chi affidare “Timidamente io”, proprio a questo signore qui che vedo nello specchio. E così accadde».
E quel nome?
«Ha lo stesso suono di altri celebri artisti quali Nico dei Gabbiani o Mal dei Primitives, capisce? Io diventai facilmente Ruggero de I Timidi, un tizio che saliva su degli Ottanta ma che pareva appena sbucato dai Sessanta. Ruggero? Sa di ballo liscio, non trova?
Di certo identifica un’epoca passata, sì. Senta, e qual è stato il primo palcoscenico del suo timido alter ego?
«Nel piccolo circolo del tennis il Mazzino a Rho, nel febbraio 2013. Quindi Ruggero ci provò a Milano nei laboratori di cabaret. Girava gente colta da quelle parti: se rideva di gusto potevi stare tranquillo, eri bravo. Poi saltai su YouTube e feci il botto. Io già trentottenne che sgomitavo con i giovanissimi YouTuber».
Cos’è cambiato in due lustri di comicità?
«Il pubblico amava di più l’aspetto pecoreccio di Ruggero: ma non avrei continuato solamente su quel filone ecosì, per bilanciare, cominciai a prendere posto sui palcoscenici facendogli affrontare testi comunque divertenti e meno osè, diciamo».
Sua moglie le è complice?
«Ai tempi del cabaret seguiva e incitava Andrea, poi mi ha affiancato nella gestione della produzione contribuendo alla crescita di Ruggero. Alle volte litighiamo, ma, alla fine dei giochi, ha ragione lei».
La parrucca è sempre quella dell’addio al nubilato?
«Ci siamo evoluti. L’acquisto più recente è avvenuto in via Paolo Sarpi a Milano con una spesa di una trentina di euro. Un prodotto di qualità».
Mi viene in mente la commedia dell’arte e il rito di quando l’attore indossa la maschera e diventa, che ne so, Arlecchino, Pantalone, Brighella. Appena indossa la chioma diventa Ruggero e addio Andrea?
«Direi che l’immagine rispecchia la realtà. Vedrei bene anche un parallelo con “The Mask” di Jim Carrey».
Colorado, Quelli che il calcio, Glob e pure la voce fuori campo di Zelig. Tutto questo accadde nell’era pre Ruggero.
«Certo. Rido pensando al titolo del Messaggero Veneto: “È il friulano Sambucco il maniaco di Zelig”. Un’amica di mia nonna commentò: “E chi l’avrebbe mai detto? È così un bravo ragazzo!”».
Ha fatto altri mestieri prima?
«Mi sono diplomato ragioniere allo Zanon, che saluto. Oh sì: casellante in autostrada e in un supermercato. Adesso devo dare ragione ai miei che mi incitavano a prendere il pezzo di carta. Essere un ragioniere mi aiuta a capirci qualcosa degli affari della nostra società».
Idee e propositi?
«Aggiungere del girato al documentarello e fare finalmente un film vero su Ruggero. Nell’attesa stiamo preparando il nuovo spettacolo che debutterà nel gennaio ’24 e quest’estate saremo in tournée. Tappa fissa anche a Udine».
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