I settant’anni di Dori Ghezzi, l’erede del mondo di Faber

ROMA. Mercoledì 30 Dori Ghezzi compirà 70 anni. Ormai dal 1990 non fa più la cantante, a causa di un problema alle corde vocali, ma è comunque una figura importante dell'ambiente musicale per il suo...

ROMA. Mercoledì 30 Dori Ghezzi compirà 70 anni. Ormai dal 1990 non fa più la cantante, a causa di un problema alle corde vocali, ma è comunque una figura importante dell'ambiente musicale per il suo ruolo di curatrice della straordinaria eredità artistica di Fabrizio De Andrè, l'uomo con cui ha condiviso 30 anni di vita, compresa l'esperienza drammatica del rapimento da parte dell'anonima sequestri nel 1979. È una vicenda piuttosto insolita quella di Dori Ghezzi, oggi nonna di Demetrio, nome scelto dalla figlia Luvi (Luisa Vittoria) e dal suo compagno Robin in omaggio a Demetrio Stratos, il genio della vocalità con cui Dori e De Andrè collaborarono negli anni '70: da star del pop a personaggio che attraverso il legame con il suo Faber, scomparso nel 1999, è diventato una sorta di custode di un'ideale molto elevato del fare musica. Dori Ghezzi è diventata famosa nel 1968 grazie al Casatschok, cover del brano russo Katjusa. A proposito di cover, nel suo repertorio c'è anche quella di Ben di Michael Jackson, in italiano Non ci contavo più. A regalarle la grande popolarità, negli anni '70 è stato il sodalizio con Wes, ex bassista degli Airdales, il gruppo di Rocky Roberts: prima con Voglio stare con te (cover di United We Stand), poi soprattutto con Un corpo e un'anima. Da solista, tra partecipazioni a Sanremo e Festivalbar, ha ottenuto un grande successo con Margherita non lo sa, terza al Festival nel 1983. La sua ultima volta a Sanremo risale al 1989, anno del suo matrimonio con De Andrè. Una volta abbandonate le scene, Dori Ghezzi è tornata a cantare di rado: nel 1992 ha fatto da corista al marito per il tour Uomini e donne e poi come voce nell'album Anime salve .

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