Galante racconta Artemisia la “pittora” del Rinascimento

«Farò vedere a Vostra Signoria Illustrissima quello che sa fare una donna»,, scriveva Artemisia Gentileschi nel 1649 a don Antonio Ruffo. E si sa bene che “la pittora” dimostrò il suo talento al mondo intero. Ma cosa si cela dietro a questa straordinaria figura? Quali sono i tratti della personalità che l’hanno portata ad affermarsi, nonostante gli imperanti pregiudizi del suo tempo?
A indagare e svelare gli aspetti psichici dell’artista, partendo dalle sue stesse opere, e ripercorrendo i drammi, i successi e gli intricati rapporti umani che hanno caratterizzato la sua esistenza, sarà l’analista Aldo Galante, counselor supervisor e appassionato d’arte, accompagnato dalla voce dell’attrice Nicoletta Oscuro, domani, giovedì 15 marzo, alle 18, al Caffè dei Libri di Udine. L’incontro, dal titolo “Artemisia Gentileschi. Donna, artista, rivoluzionaria del XVII secolo”, fa parte del ciclo di eventi che organizza On Art, l’associazione culturale fondata da Gino Colla, dottore commercialista e buon conoscitore d’arte, assieme all’avvocato Marina Isaia e a Gianna Ganis, amministratore di On art srl, società di consulenza nel diritto dell’arte.
«L’intento della serata – spiega Galante - è quello di tracciare un profilo di Artemisia che metta in evidenza come i meccanismi adattivi e difensivi della sua psiche le abbiano permesso di affermarsi in una società prettamente patriarcale e maschilista. Ripercorreremo le tappe esistenziali della sua vita, da Roma a Firenze, da Napoli a Londra, racconteremo dei rapporti intercorsi con gli artisti del suo tempo, e passeremo in rassegna le opere più significative della pittrice, molte delle quali hanno come soggetto eroine e figure di donne che hanno affermato il proprio diritto all’esistenza».
Prima donna a entrare a far parte dell’Accademia di Arti e Disegni di Firenze, Artemisia Gentileschi è una figura affascinante, prorompente, anticonformista e dalle indubbie doti artistiche, simbolo inesauribile del femminile, definita dal critico Roberto Longhi come «l’unica donna in Italia che abbia mai saputo cosa sia pittura e colore, e impasto».
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