Forbice: «Il mio ingegner Terrone, una storia vera»

L’ex conduttore di “Zapping”: «Tagli alla politica: raccolsi 530 mila firme, la Rai mi allontanò»
Di Luciano Santin

UDINE. Aldo Forbice, giornalista Rai e non dimenticato conduttore di Zapping, sarà domani alla libreria Einaudi di Udine: alle 11.30, in collaborazione con l’associazione Gentes, vi presenterà il suo nuovo libro, Io, ingegner Terrone. Vita controcorrente di un imprenditore del Sud. Sarà Marco Gaspari, con il presidente di Gentes, Franco Rossi, a introdurre l’opera, recentemente edita da Log, e la prima cosa che dovrà precisare è che non si tratta di un romanzo, ma di una biografia.

Con un titolo così, tutti pensano a un cognome inventato. Invece no.

«Difatti quando presento il protagonista, che alle volte interviene alla presentazioni, molti cadono dalle nuvole. Eppure la vicenda ha avuto il suo momento di notorietà, è stata citata da Carlo Maria Martini in un’omelia nel duomo di Milano».

La riassumiamo in quattro parole?

«Dunque: anni fa Francesco Terrone, fresco di studi, si presenta a un’azienda di Lecco, dove gli dicono: ma lei pensa di poter lavorare qui con quel cognome? Vada all’anagrafe e lo cambi, poi ne riparliamo. Il giovane ingegnere la prende come una sfida, torna nella sua Campania, e con degli amici crea la Sidelmed, un’azienda che si occupa di sicurezza del lavoro e che in breve diventa fiorentissima».

Una storia a lieto fine.

«Tanto a lieto fine che oggi l’ingegner Terrone ha cinquanta colleghi che lavorano per lui, più gli amministrativi, e pur mantenendo la sede principale in un paese presso Sorrento, ha filiali in tutta Italia, compresa una a Legnano, in piazza Monumento».

La morale è che gli imprenditori meridionali sono più elastici e reattivi di quelli del Nord?

«Finché restano a casa, i “terroni” hanno difficoltà ad affermarsi per motivi ambientali. Causa la malavita organizzata, la burocrazia, il costo del lavoro più alto, l’assenza di infrastrutture, eccetera. Quando poi vanno al Nord, proprio per l’abitudine a confrontarsi con questi ostacoli, emergono. Tirano fuori l’intelligenza e l’intraprendenza, quella che una volta si diceva “la fame”. Nel libro comunque la storia dell’ingegnere è il filo conduttore, ci sono considerazioni sulle cause del mancato sviluppo, sulla criminalità, sul ponte di Messina, e anche un excursus che rimanda a Federico II».

Di ritorni in onda non se ne parla proprio?

«Sono stato allontanato da Zapping causa una raccolta firme sul taglio agli emolumenti dei politici. In due mesi e mezzo ho raccolto 530 mila adesioni, quanto basta a chiedere un referendum, ed evidentemente ho messo paura. Ci sono state due riunioni della Commissione parlamentare, sul “caso Forbice”, ed è stata convocata la Lei, che ha detto: risolverò il problema. Non mi ha mai contattato, però, scaduto il contratto, la Rai non me l’ha rinnovato.

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