Fili e filande a Maniago: storie di donne nel Friuli della metà del Novecento

Undici iniziative tra cui un libro e una mostra fotografica: coinvolti anche gli studenti delle scuole superiori

Cristina Savi
Una foto d’epoca della filanda di via Colvera a Maniago, oggi sede della biblioteca comunale
Una foto d’epoca della filanda di via Colvera a Maniago, oggi sede della biblioteca comunale

MANIAGO. È declinato in undici iniziative - fra le quali un libro - che si terranno lungo l’arco dell’anno, il progetto del Comune di Maniago “Fili e filande: un intreccio di storia e storie al femminile”, che racconterà la quotidianità socioeconomica della prima metà del Novecento in Friuli attraverso il lavoro femminile nei setifici a vapore, allora molto diffusi e presenti nella stessa città delle coltellerie.

Ne ha sottolineato gli obiettivi l’assessore alla Cultura e vice sindaca Anna Olivetto, sabato 20 gennaio, presentando il percorso progettuale nella sede della biblioteca di Maniago, edificio che, insieme all’attuale teatro Verdi, fu una filanda: insieme impiegarono ufficialmente 521 donne e quattro uomini (il dato si riferisce al periodo successivo al 1937, anno in cui scattò l’obbligo di dichiarare i dipendenti al Comune).

La presentazione della rassegna al teatro Verdi
La presentazione della rassegna al teatro Verdi

Un’operazione che è recupero della memoria, ricerca, valorizzazione e divulgazione di documenti d’archivio a testimoniare la realtà economica e sociale dell’epoca, ma, come indica il titolo del progetto, è soprattutto un omaggio doveroso e affettuoso alle filandaie: donne, molto spesso bambine, costrette a lavorare in condizioni tremende, con le mani nude costantemente immerse nell’acqua bollente delle bacinelle, senza alcuna tutela, salari bassissimi e spesso anche vittime della vessazione, se non della violenza, di chi le “comandava”. Ed erano uomini, naturalmente.

Fra le diverse tappe progetto - che si avvale di cinque partner principali, quali l’associazione Arti tessili di Maniago, Ersa Fvg, Ecomuseo Lis Aganis Dolomiti Friulane, Associazione Thesis di Pordenone e Istituto comprensivo “M. Hack” di Maniago, oltre ad alcune importanti collaborazioni - la prima, a metà febbraio, sarà la presentazione del libro “Filande a Maniago - storia di un lavoro di donne”. Edito per la collana Quaderni d’Archivio della Biblioteca civica, è stato curato nei testi e nelle ricerche della stessa Anna Olivetto.

Sono inoltre previsti un volume destinato ai bambini, “Alfabeto della filanda”, illustrato da Giulia Bier; la collocazione di pannelli informativi negli spazi dell’ex Filanda ora biblioteca comunale; la mostra “Fili e Filande” sul lavoro nei serifici e la gelsibachicoltura, nel museo dell’arte fabbrile di Maniago; la realizzazione di video testimonianze di filandiere a cura dello studio Filmaker; uno spettacolo con l’attrice friulana Nicoletta Oscuro che sarà portato nelle sedi ecomuseali di Caneva, Claut e Cavasso Nuovo e nel teatro Verdi di Maniago, già setificio a vapore, uno spettacolo teatrale portato in scena da un centinaio di ragazzi della locale scuola secondaria; incontri divulgativi all’Ute di Maniago e Montereale.

Due poi le iniziative che coinvolgeranno l’Associazione Le Arti Tessili di Maniago e il suo museo d’arte tessile contemporanea, unico in regione: una mostra con le opere della grande e compianta fiber artista udinese Gina Morandini in programma sia a Udine (probabilmente negli spazi di Casa Cavazzini) che a Pordenone (ex tipografia Savio), la digitalizzazione delle stesse opere e laboratori di tessitura che agiscono sul disagio sociale, in particolare destinati agli ospiti del locale centro diurno handicap.

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