«Fasulo è al lavoro: s’intitolerà “La corda” il nostro nuovo film»

La produttrice friulana Nadia Trevisan ospite a Cannes «Confrontarsi a questi livelli è un momento di crescita»
Producers on the Move 2019 Groupshot
Producers on the Move 2019 Groupshot

andrea crozzoli

Ha la determinazione e la concretezza tutta friulana Nadia Trevisan, della Nefertiti Filmdi San Vito al Tagliamento, presente sulla “Croisette” come unica italiana al “Producers on the Move”, organizzato dall’European film promotionin occasione del Festival di Cannes.

La incontriamo al termine di una fitta giornata di lavoro dove i venti produttori, chiamati in rappresentanza di altrettanti Paesi, si incontrano e si scambiano informazioni e progetti.

«È un momento molto importante di crescita – ci dice la Trevisan – in quanto conoscendosi personalmente con gli altri produttori si è in grado di confrontarsi e scambiarsi progetti. Stabilire sinergie, allacciando rapporti professionali di coproduzione europea e non soltanto».

«Ognuno di noi è qui con dei progetti – prosegue la produttrice friulana – che sono stati selezionati dalle istituzioni del proprio Paese. Per l’Italia è stato l'Istituto Luce che ha valutato, dal punto di vista professionale, il punteggio dei vari produttori. Io ho avuto il punteggio più alto ed eccomi qui a rappresentare l’Italia».

La dimensione internazionale non è certo nuova per la sanvitese Trevisan che nel suo curriculum conta anche la produzione del film “Menocchio” di Alberto Fasulo attualmente ancora in programmazione in Francia nei cinema di ben otto città.

«I due progetti sui quali mi confronto qui a Cannes – prosegue Nadia Trevisan – sono le due prossime produzioni della Nefertiti film. Uno è “Piccolo corpo” della regista Laura Samani le cui riprese inizieranno a ottobre. Sarà girato totalmente in Friuli con un cast di non professionisti. L’altro progetto, ancora in fase di scrittura, è “La corda”, il prossimo film di Alberto Fasulo che concluderà la trilogia sull’uomo iniziata con “ Tir” e proseguita con “Menocchio”».

Contando che il più blasonato regista friulano impiega fra i tre e i cinque anni per portare a termine un film, dovremmo attendere non poco, prima di vedere sullo schermo questo atteso progetto. —



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