Edelweiss, il record di stelle alpine è della famiglia Senn: 107 mila
É il fiore nazionale, l’emblema botanico di un Paese di montagna che si esprime a 1500 metri. A St.Anton, all’estremità occidentale del Tirolo, è stato polverizzato il primato di Ankara

Se dovete scegliere un fiore per l’Austria, vi verrà subito in mente la stella alpina. È l’emblema botanico di un Paese di montagne. L’
Edelweiss
(stella alpina in tedesco) compare non soltanto nello stemma dell’Alpenverein, la principale associazione degli alpinisti austriaci, ma anche in quello della 6. Jägerbrigade, con sede di comando a Innsbruck. Per le nostre truppe alpine abbiamo scelto di cucire sul cappello una più marziale aquila, tentando di riesumare antiche glorie romane, mentre gli austriaci hanno preferito la poesia di un fiore di montagna.
E che cosa canta la prolifica famiglia Trapp nel celebre film
Sound of music
(in Italia tradotto con
Tutti assieme appassionatamente
)? «Edelweiss, Edelweiss, du grüßt mich jeden Morgen», «Stella alpina, stella alpina, tu mi saluti ogni mattina...».
Potremmo continuare a lungo con l’elenco, passando dalle creme solari alle birre, alla schiera sterminata di hotel e pensioni con questo nome, per confermare il connubio tra l’Austria e le stelle alpine. Un connubio indissolubile, che pochi giorni fa è stato consacrato dalla conquista di un record, che finirà nel Guinnes dei primati. Una coppia di coniugi di St. Anton am Arlberg, Tanja e Markus Senn, hanno coltivato sul prato davanti alla loro malga centinaia, anzi, migliaia di stelle alpine.
St. Anton si trova all’estremità occidentale del Tirolo, quasi al confine con il Vorarlberg, ed è noto soprattutto come polo sciistico. La quota adatta (intorno ai 1500 metri di altitudine), l’umidità dell’aria, l’esposizione alla luce hanno favorito la riproduzione della regina dei fiori alpini con rapidità incredibile. La natura, come sappiamo, fa cose meravigliose, ma i coniugi Senn non si sono fidati di lasciarle carta bianca e hanno voluto, per così dire, fare meglio di lei. Hanno “guidato” la crescita delle loro stelle alpine in spazi rigorosamente delimitati, in modo che il risultato finale fosse il disegno sul prato di una enorme stella alpina, formata da migliaia e migliaia di stelle alpine. Insomma, parafrasando il poeta, si potrebbe dire: «È del malgaro il fin la meraviglia».
Ma quante migliaia di stelle alpine sono state necessarie per raggiungere lo strabiliante risultato? A occhio sembravano 70-80 mila, quanto basta – hanno pensato Tanja e Markus – per aspirare a comparire nel Guinnes dei primati. Serviva però una verifica ufficiale, che è avvenuta qualche giorno fa. Trenta persone di buona volontà si sono suddivise il campo e, ginocchia a terra, hanno contato una a una le stelle alpine, avendo cura di non calpestarle. Su di esse vigilava un’arbitra internazionale, per evitare brogli. Alla fine il totale è risultato ben al di là del numero che era stato immaginato inizialmente: sono state contate 107.126 Edelweiß, record assoluto planetario.
Detentrice del record precedente era la Camera dei fiorai di Ankara, con 53.643 stelle alpine. I malgari di St. Anton hanno addirittura raddoppiato quel numero. Ciò che stupisce, in questo duello a distanza, è che il competitore da battere non si trovava in un’altra regione alpina o nella stessa Austria, ma a migliaia di chilometri di distanza, proprio in quella Turchia a cui l’Austria vuole negare l’ingresso nell’Unione Europea. Due mondi diversi, per cultura, religione, assetto sociale, che però – lo abbiamo appreso ora – sono unite da un fiore. Ci piace immaginarci che anche nella lontana Anatolia ci sia chi svegliandosi al mattino, venga “salutato da una stella alpina”, come accadeva nel musical della famiglia Trapp. Chissà come lo si canta nella sua lingua?
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