Dandini e Vecchioni chiedono «rispetto per tutte le donne»

Al pubblico: «Importante parlarne». Gli auguri al cantautore per i 73 anni
San Daniele del Friuli, 25/06/2016 - Aria di Festa 2016 - Serena Dandini - Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency © 2016
San Daniele del Friuli, 25/06/2016 - Aria di Festa 2016 - Serena Dandini - Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency © 2016

SAN DANIELE. «È importante avere un coscienza e parlarne. Per aiutare chi ha paura di parlare. E anche perché condividere fa stare meglio». «Tra uomini e donne ci deve essere parità, uguaglianza, quella vera». Lo hanno detto a San Daniele Serena Dandini e Roberto Vecchioni che nell’“Aria di Festa” sandanielese hanno colto l’occasione per affrontare tempi importanti, attuali come il femminicidio. Serena Dandini ha aperto ieri pomeriggio gli appuntamenti culturali: «Siete degli eroi a essere qui con questo caldo» ha esordito la conduttrice e autrice tv.

Il caldo torrido che ha caratterizzato anche la seconda giornata della kermesse organizzata dal Consorzio del prosciutto non ha scoraggiato le migliaia di persone che anche ieri sono arrivate nella cittadina collinare non solo per deliziare il palato, ma anche per prendere parte ai numerosi appuntamenti culturali – oltre alla Dandini, nel pomeriggio hanno intrattenuto una folta platea Gene Gnocchi, Renato Pozzetto e i protagonisti di Tam tam, il giornale delle passioni – e musicali con i concerti di Roberto Vecchioni in piazza Duomo, appunto, ed Elio e le storie tese allo Zanussi.

«Oggi – ha detto Filippo Taricco, direttore artistico di “Collisioni” – la giornata è dedicata al comico: ci piaceva parlare di scuole molto diverse di satira e di comicità». Ma quello della Dandini è stato uno show assolutamente intenso, su tematiche di scottante attualità seppur stemperate dalla verve e dall’ironia di quella che sul palco è salita nella sua veste di scrittrice. A dare il “la” l’ipotesi che dietro a uno scoppio a Milano ci sia la mano di un marito che non accettava che sua moglie l’avesse lasciato e che per questo pare abbia manomesso un tubo del gas. Sul tema, Dandini qualche anno fa scrisse “Ferite a morte”, testo che divenne poi spettacolo teatrale che, ha ammesso l’autrice, è diventato virale.

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«Un libro – ha detto – che io vorrei mandare alle ortiche perché vorrebbe dire che il problema è risolto». Nel testo ci sono una serie di monologhi di donne morte che raccontano le loro vicende, storie belle in cui l’autrice voleva che le donne si riconoscessero. «Un libro – ha raccontato – nato da una rabbia e da un’indignazione nata 3 anni fa. Volevo parlare agli uomini e alle donne. Gli uomini non violenti ci devono aiutare – ha detto –. In queste vicende c’è un corto circuito in cui viene a mancare il rispetto. Non sono raptus. Vespa sugli schermi porta solo le giovani, Salvini dice che sono gli immigrati: non è questo il punto, si tratta di un problema trasversale».

Per il professor Vecchioni, che a San Daniele ha festeggiato il suo settantatreesimo compleanno, alla base degli omicidi commessi da uomini verso le donne «c’è la vecchia determinante del maschio che non capisce l’uguaglianza con la donna e la ritiene di sua proprietà. Una cosa è parlare di parità, un altro conficcarla nella testa».

 Vecchioni a San Daniele ha portato “La vita che si ama”, il suo nuovissimo spettacolo molto intimo durante il quale ha raccontato dei suoi libri, della felicità, dei suoi figli. A margine però ha anche commentato gli ultimi avvenimenti nazionali, internazionali e ha parlato un po’ di sé. «In Friuli ci sono stato diverse volte: a Udine, Gemona, Venzone. Di Venzone era la mia “tata”, Lidia Bellina, signora che è scomparsa un anno fa, e alla quale io e mio fratello volevamo un gran bene».

Ma vi ha insegnato un po’ di friulano? «No, però quando la facevamo arrabbiare – ricorda – in friulano diceva qualche parolaccia che però non ricordo». Il professore non conosce bene la città di San Daniele, ma il celebre crudo sí: «Mi piace tanto. Apprezzo, anche se è un po’ che non li bevo, i vini della vostra terra». Sui risultati delle ultime elezioni, poi, Vecchioni non si sbottona troppo sulla neo sindaca pentastellata di Roma, augurandole però un “in bocca al lupo”.

Molto piú caloroso, il cantautore nei confronti del sindaco di Milano: «Conosco personalmente Sala: è una bravissima persona, un illuminato, ce l’ha fatta nonostante le mostruose difficoltà». Quanto alla Brexit, «non me ne rendo conto – dice -. Ho trovato molto opportuna una delle frasi pronunciate nel corso della trasmissione 8 e mezzo da parte di Beppe Severgnini: “una democrazia deve essere rappresentantiva. Il popolo parla come gli conviene in quel momento”».

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