Carlo Castellaneta e Caterina un amore senza conformismi

È lunga e travagliata la strada che conduce al vero amore. Shakespeare docet e la vita reale, spesso è sorprendente più di un romanzo. Parlarne con Caterina Zaina Castellaneta è già di per sé un’esperienza perché la sensazione di avere di fronte una donna forte, libera, capace di ascoltare il suo cuore, è palpabile. Domani, mercoledì, alle 20.45, al teatro San Giorgio di Udine, andrà in scena “La signora dice”, spettacolo voluto proprio da Caterina Zaina, compagna dello scrittore Carlo Castellaneta, per ricordarlo. «Non un santino», come spesso accade quando un personaggio pubblico diventa racconto su pagina o a teatro, ma una storia vera, raccontata con una sincerità disarmante. «Volevo che Carlo non fosse dimenticato, ci anticipa. E così ho incontrato il regista Igor Grekko e lui mi ha fatto una lunga intervista. Ne è venuto fuori un monologo per il palcoscenico e sí, “la signora sono io”. Le parole della nostra storia, di Carlo e mia, sono affidate alla colf, che racconta, indirettamente, parte della vita che lui ha vissuto con me». Il monologo, visto a Lignano in uno spazio non convenzionale quest’estate, è emozionante. E sono molte le donne sedute in platea che si commossero. No, non è una storia strappalacrime, affatto, e non è una love story perfetta. Sarà per questo che colpisce così tanto, perché in fondo lo sappiamo, le storie d’amore perfette non esistono. E sono vere storie d’amore proprio quando non lo sono. L’attrice Isabelle Zanni, in scena nei panni della colf, racconta tutto, continui tradimenti compresi. Caterina che è stata sposata due volte con Carlo, conferma: «Ci siamo conosciuti che avevo 34 anni, lui undici più di me. A un certo punto mi lasciò. Ci separammo per quindici anni, ma poi ci siamo risposati una decina di anni prima della sua scomparsa. Il monologo teatrale vuole essere un insegnamento a tante donne e a tanti uomini. Sono tutti impegnati a punire, pochi a perdonare. L’attrice poi è molto brava, dà al lavoro un taglio di verità. Io ho aperto il mio cuore e ho raccontato tutto. Chi ascolta la nostra storia capisce che è autentica».
Lo spettacolo è stato voluto e prodotto dalla stessa Caterina che lo ha presentato in Puglia, nel paese d’origine dei Castellaneta, e a Lignano. «Spero davvero che qui a Udine susciti l'attenzione che merita. Magari a un produttore come il Css, Teatro Stabile di Innovazione, potrebbe interessare e farsene carico, ne sarei felice. Io non ho più risorse e temo che questo spettacolo di mercoledì sarà l’ultimo, se non troverò un sostegno». Carlo Castellaneta era il genero di Gina Marpillero, mamma di Caterina. Il figlio di Caterina e Carlo, Dario, è laureato in filosofia, vive a Porpetto e ha appoggiato sua madre, in questo progetto, fino in fondo. «C’è un momento in cui Dario e io ci guardiamo, durante lo spettacolo, e io mi sento a disagio perché “La signora dice” ha una drammaturgia emotiva, cioè piena di emozioni, e propone un ricordo insolito, anti-conformista, quindi autentico e senza sconti, di suo padre».
Carlo Castellaneta negli anni Sessanta e Settanta era tra gli scrittori più famosi d’Italia. «Affascinante, alla Raf Vallone, dice chi lo ha visto da vicino, attorniato da belle ragazze. Un vero magnetico playboy». Nato da padre pugliese e madre milanese, primo di quattro fratelli, iniziò giovanissimo a lavorare, prima in una galleria d'arte poi alla Mondadori come correttore di bozze. Nel 1958 Elio Vittorini, consulente della casa editrice, lesse il manoscritto di “Viaggio col padre” e ne approvò la pubblicazione. Iniziò per lo scrittore una lunga e prolifica carriera di narratore (con romanzi tradotti in inglese, francese, spagnolo e tedesco), ma anche di giornalista, come collaboratore del Corriere della Sera.
Dal suo romanzo “Notti e nebbie” è stata tratta l’omonima serie televisiva diretta da Marco Tullio Giordana, su sceneggiatura dello stesso Castellaneta. Malato di Alzaheimer è morto il 28 settembre del 2013 a Palmanova accudito da Caterina con cui viveva a Porpetto, dal 2006.
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