Battiston nella serie tv “Trust”, supercast diretto da Boyle

UDINE. Di certo non è nuovo agli sceneggiati televisivi. Per il piccolo schermo di casa nostra lo abbiamo già visto indossare con disinvoltura i panni del giornalista, dell’esperto tuttologo, dell’impresario senza scrupoli. Questa volta la “chiamata” via cavo a Giuseppe Battiston è arrivata per la rete statunitense Fx.
Il regista britannico Danny Boyle lo ha voluto nel supercast di Trust, serie tv che ruota attorno al rapimento di John Paul Getty III e alle vicende di capostipite e famiglia.

L’attore friulano si è misurato con colleghi del calibro di Donald Sutherland, alle spalle un Oscar alla carriera, che interpreta il magnate del petrolio, e della pluripremiata Hilary Swank, scelta per il ruolo di Abigail Getty, la madre del ragazzo rapito al quale presta il volto Harris Dickinson.
Della truppa fanno parte anche Brendan Fraser nelle vesti dell’ex agente Cia spedito a Roma per indagare da Getty senior, Michael Esper quale padre dell’erede, Anna Chancellor, Norbert Leo Butz, Charlotte Riley e anche gli italiani Luca Marinelli (il Fabrizio De André del film biografico sul cantautore firmato da Luca Facchini) e Andrea Arcangeli.

Il debutto della fiction, prodotta dal team da Oscar di The Millionaire (Boyle, Simon Beaufoy e Christian Colson) per la rete americana Fx, è previsto per il 25 marzo, mentre in Italia andrà in onda dal 28 in esclusiva su Sky Atlantic.
Il progetto della serie antologica Trust è raccontare in più stagioni la saga familiare dei Getty, il mondo e i misteri che ruotano attorno al loro impero economico. Sotto la lente vizi e stravizi di chi dispone di potere e denaro, molto denaro.

La prima stagione conta dieci episodi, girati tra Roma, Londra, Orsomarso, Civita e Camigliatello Silano, e nelle prime puntate c’è appunto Boyle dietro la macchina da presa. Si parte dagli eventi del 1973, quando il nipote sedicenne del magnate del petrolio John Paul Getty viene rapito a Roma dalla ’ndrangheta e i suoi aguzzini chiedono un riscatto plurimilionario alla ricca famiglia.

Ma, almeno all’inizio, nessuno sembra prendere sul serio il rapimento e al giovanotto non resta che starsene buono buono in attesa che qualcuno dei suoi agisca e metta per un momento da parte alcol, sesso e droghe per ascoltare ciò che vogliono i suoi carcerieri, increduli che nessuno si precipiti a salvare l’ultimo dei Getty.
L’uomo più ricco del mondo non ci pensa nemmeno a scucire e si trastulla in compagnia di un nugolo di amanti e di un cucciolo di leone in una villa inglese, il padre ha i sensi annebbiati dall’eroina. Anche le autorità italiane ci mettono del loro, credendo in un primo tempo che il sequestro sia tutto uno scherzo architettato dall’erede per rimediare soldi facili dal fondatore della Getty Oil.
Soltanto la madre del ragazzo non se ne resta con le mani in mano e si preoccupa di riavere a casa il figlio sano e salvo. Ma l’amore materno non basta a salvare un orecchio del ragazzo.
Battiston ha un ruolo nel rapimento del nipote del magnate, abituato a trascorrere le giornate tra agi, sesso e stupefacenti vari. Il contratto impone il silenzio fino alla messa in onda, ci dobbiamo allora far bastare i trailer promossi dal canale televisivo Fx per placare la curiosità.
Salta subito all’occhio che l’attore friulano sarà uno dei “cattivi” della storia. In uno degli spezzoni Battiston irrompe nella scena gridando «You think cocaine is free» per poi allungare un ceffone al nipote adolescente del magnate. E lo si vede anche mentre con i complici infila il ragazzo nel cofano della macchina e poi in quello che ha tutta l’aria di essere il covo dei rapitori.
La storia è la stessa di Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, appena uscito al cinema. Ma se non altro per il cast, Trust ci convince assai.
E Battiston, abituato a palleggiare da un set all’altro e da uno Stato all’altro, ce lo ritroveremo a breve anche nelle sale italiane con due film. Il 29 marzo uscirà Basta credere (io c’è) di Alessandro Aronadio con Margherita Buy e Edoardo Leo, il 12 aprile sarà la volta di Dopo la guerra di Annarita Zambrano, presentato all’ultimo festival di Cannes.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto