Balzano, Malaguti e Mauro Daltin tra i finalisti del Latisana Nord-Est

Serata di presentazione, al teatro Odeon con Merkù, Spirito e Marzo Magno Il monologo di Floramo sulla bellezza delle parole. Sabato 6 ottobre il verdetto

Nicoletta Simoncello

Riscoprire la bellezza, che solo la letteratura sa cogliere e ritrovare il senso delle grandi idee. Dando inizio allo spettacolo “Suggestioni a Nord-Est”, Angelo Floramo, docente, scrittore e bibliotecario, ha raccontato la trama dei venticinque anni del premio letterario Latisana per il Nord-Est, in un monologo di sette minuti, che ha ammaliato il pubblico.

Gremito sabato sera, il teatro Odeon di Latisana è stato palcoscenico del compleanno dell’iniziativa letteraria, che ha festeggiato l’importante traguardo del quarto di secolo. All’insegna della letteratura e della musica, della risata e della riflessione, la serata ha restituito esattamente «l’arma vincente della trasversalità, che distingue la rassegna», ha detto il sindaco Daniele Galizio. Per mezzo del prezioso mediatico che è la narrativa, il premio dà infatti voce al Nord-Est, ne testimonia i cambiamenti e l’evoluzione, serbando tuttavia un prezioso sguardo internazionale. «La letteratura – afferma l’assessore alla cultura Daniela Lizzi – è una preziosa alleata per osservare con occhi altri la contemporaneità, poiché solo uno sguardo terzo ci dà la possibilità di cogliere aspetti o sfumature che altrimenti rimarrebbero invisibili».

Con la conduzione dei giornalisti Andro Merkù e Pietro Spirito, non è mancato un ospite d’eccezione: Dario Vergassola, comico, cantautore e umorista, che nello svolgersi della serata ha intervistato con ironia, alcuni personaggi legati al premio. Mentre «in Italia tutti scrivono e nessuno legge» – ha deto Alessandro Marzo Magno, scrittore e componente della giuria tecnica – Cristina Benussi, presidente della stessa, ha spiegato la divisione tra i romanzieri «di mare, di terra e di città»; e Massimo De Bortoli, presidente della giuria territoriale, ha confermato il rilievo dell’autobiografia al tempo dei social network.

Nel susseguirsi di imitazioni di personaggi celebri, letture tra il serio e il faceto di alcuni brani tratti dai libri già vincitori del premio e sketch esilaranti, musiche affascinanti hanno fatto da sottofondo. La violinista Valentina Danelon e l’arpista Cristina Di Bernardo, talentuose musiciste friulane, hanno suonato alcuni fra i più brillanti brani composti da Paganini, Debussy, Tedeschi, Andrès e Jorge Puig, compositore cileno che ha scritto brani originali appositamente per il premio.

Sono nove in totale i finalisti di questa venticinquesima edizione di premio e tre gli ambiti. Per la sezione Narrativa, il libro “Resto qui” di Marco Balzano, edito da Einaudi, come anche “Il cipiglio del gufo” di Tiziano Scarpa, e “Jugoslavia, terra mia” di Goran Vojnovic, della casa editrice Forum. Per la sezione Opera prima a contendersi il titolo saranno Claudia Grendene con “Eravamo tutti vivi”, di Marsilio, Roberto Plevano con “Marca gioiosa”, di Neri Pozza e Alessandro Tasinato con “Il fiume sono io”, edito da Bottega errante. Infine, per la sezione giuria del territorio, “Resto qui” di Marco Balzano, “Il punto alto della felicità” di Mauro Daltin, pubblicato da Ediciclo e “Prima dell’alba” di Paolo Malaguti, edito da Neri Pozza. In attesa della premiazione, sabato 6 ottobre alle 18, sempre al teatro Odeon, gusto e letteratura continueranno a succedersi con gli “Aperitivi letterari” programmati per giovedì 13, 20 e 27 settembre, alle 18, al Caffè Garibaldi. —



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