Antiche chiese e parrocchie storiche per riscoprire la Udine di un tempo

Il cuore religioso e nel contempo civile della città nella mappa nata dal lavoro di Luigino Peressini

Un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di Udine e delle sue antiche chiese e parrocchie.

A compierlo è stato Luigino Peressini, illustratore e ricercatore da tempo immerso in un costante confronto con la storia e le tradizioni del Friuli.

Il risultato del suo lavoro è una mappa che rappresenta il cuore religioso e al contempo civile della città, che ne ha fatto la storia ma che sopravvive anche nel presente e continua a costituire uno dei capisaldi della comunità.

È stato questo il dono del sindaco di Udine Pietro Fontanini all’arcivescovo Andrea Bruno Mazzoccato in occasione della celebrazione della Santa Messa per la solennità dei Patroni Ermacora e Fortunato: e la mappa sarà ora donata a tutte le parrocchie come segno tangibile dello stretto legame che continua a esistere tra la città di Udine e la Chiesa locale.

La si può vedere esposta in bella vista nella cattedrale cittadina, dove attira l’attenzione di fedeli curiosi e di turisti per la sua tessitura ingegnosa e completa.

Essa infatti non va a considerare solo il nucleo storico più antico. Peressini ha voluto infatti rimarcare un altro importante legame che non sempre viene sottolineato a dovere e cioè quello esistente fra il centro e la periferia.

Se da un lato infatti si approfondisce la storia delle prime nove parrocchie di Udine (San Quirino, il Redentore, San Cristoforo, Le Grazie, San Giacomo, San Nicolò, San Giorgio e il Carmine, oltre naturalmente al Duomo), dall’altra si evidenziano anche tutte le sedi parrocchiali che stanno al di fuori della vecchia cerchia cittadina: dai Paparotti a Cussignacco, dal Villaggio del Sole a San Domenico, dalla parrocchia del Cristo a Sant’Osvaldo, da San Rocco ai Rizzi, da Paterno a Chiavris, per continuare con San Gottardo, Cormor, Godia, Beivars, il quartiere Aurora, Laipacco e Baldasseria.

E basta vedere quanti di questi quartieri hanno preso nome dai loro “santi” per evidenziare il segno profondo lasciato dal rapporto degli udinesi con la loro fede.

L’attenzione di Peressini si incentra soprattutto sulle prime nove parrocchie istituite con decreto dal Patriarca Francesco Barbaro nel 1595.

E molti scopriranno curiosi particolari che l’acume del ricercatore non ha trascurato: ad esempio che il titolo del Tempio Ossario in realtà è parrocchia di San Nicolò vescovo, chiesa che un tempo si trovava in via Zanon ma fu demolita nel 1933 lasciando il posto al tempo votivo inaugurato nel 1940.

Oppure che la parrocchia di Santa Maria Annunziata nella Chiesa Metropolitana in realtà sorge sull’antica chiesetta votiva di San Girolamo, la quale fu inglobata nella prima chiesa intitolata a Sant’Odorico: nel 1335 poi il Patriarca Bertrando (che proprio lì poi trovò sepoltura) la ribattezzò Santa Maria Maggiore, e solo dal 1735 porta il nome attuale per volere di un altro Patriarca, Daniele Dolfin.

Insomma, spigolature a portata d’occhio in un lavoro certosino che si situa nell’alveo di altre ricerche effettuate negli anni da Peressini.

A Flaipano di Montenars anni fa l’intero paesino si era mobilitato mettendo a disposizione per la redazione della mappa della Parrocchia di Santa Maria Maddalena note storiche e toponimastiche, fotografie di archivi familiari, mappe catastali, ricette.

Il risultato fu un poster di grande formato che va letto, interpretato, ammirato, appeso: esattamente come questo che le parrocchie di Udine riceveranno nelle prossime settimane e che sarebbe utile anche per le scuole, a livello di conoscenza del territorio cittadino e della sua storia.

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