Adelaide Ristori, l’attrice di fama che non dimenticò la natìa Cividale

Sul palco dall’età di 5 anni, le sue doti furono presto notate. Ben 3.546 apparizioni sulla scena in 334 città e 33 stati

Il 29 gennaio 1822 la compagnia di poveri attori girovaghi diretta da Antonio Cavicchi si trova a Cividale del Friuli, chiamata dalla locale comunità per recitare nel nuovo Teatro sociale durante il periodo di carnevale. In quella fredda e ventosa giornata, l’attrice Maddalena Pomatelli, coniugata ad Antonio Ristori, partorisce una bambina nella locanda del civico 284. Due giorni dopo la neonata viene battezzata dal parroco Niccolò Tiossi nella vicina chiesa di San Silvestro col nome di Adelaide Gaetana.

In quegli anni gli attori godevano di scarsa reputazione, sbarcavano il lunario a fatica e si spostavano in gruppi familiari attraverso i numerosi staterelli in cui era divisa l’Italia. Tuttavia, il teatro rappresentava un’arte antica e alcuni regnanti illuminati stavano dando vita a formazioni stabili. Nella più prestigiosa di queste, la Compagnia reale sarda di Torino, entrò a quindici anni Adelaide Ristori. Tra le influenti parentele artistiche, va ricordato che Luigia, una sorella di Antonio Ristori, aveva sposato in seconde nozze il drammaturgo Francesco Augusto Bon e gli aveva dato numerosi figli fra cui Laura Bon, che diverrà amante di Vittorio Emanuele II.

Adelaide recitava in pubblico sin dall’età di cinque anni e le sue doti furono presto notate. Lasciò la compagnia torinese nel 1841 per tornarvi con una scrittura da prima attrice nel 1853.

Nel frattempo, aveva conosciuto il marchese Giuliano Capranica del Grillo, che nel 1847 l’aveva sposata nonostante i contrasti con la propria famiglia. Fu un matrimonio riuscito sotto tutti i punti di vista: quello sentimentale, con una relazione affiatata da cui nacquero i figli Bianca e Giorgio, e quello legato alla carriera artistica. Infatti, il marito non solo le portò un blasone ma anche uno spirito imprenditoriale estraneo alle tradizionali conduzioni familiari di allora.

Dal talento di Adelaide, unito alle capacità organizzative di Giuliano, nacquero trionfanti tournée, come quella del 1855 a Parigi ove l’attrice rappresentò Francesca da Rimini di Silvio Pellico e Mirra di Vittorio Alfieri, e quella dell’anno seguente a Londra, ove ricevette inconsueti complimenti dalla stessa regina Vittoria. Adelaide rappresentava il patriottismo risorgimentale, inneggiava a casa Savoia e veniva acclamata dal pubblico italiano ed europeo; i suoi spettacoli erano spesso interrotti dalla polizia, soprattutto negli stati asburgici e borbonici.

Camillo Cavour, d’altra parte, non solo la sosteneva nella sua attività artistica, ma a volte le assegnava compiti diplomatici, come durante una tournée a San Pietroburgo nel 1860. Le scrisse in una lettera: “Se ne serva di questa sua autorità a pro della nostra Patria, ed io applaudirò in Lei non solo la prima artista d’Europa, ma il più efficace nostro cooperante nei negozi diplomatici”. Perfino Giuseppe Mazzini, repubblicano, pensava che fosse utile alla causa nazionale. Adelaide Ristori possedeva un lussuoso vagone ferroviario personale per spostarsi in Francia, Gran Bretagna e numerosi altri stati europei, e dal 1866 perfino negli Stati Uniti, dove conobbe il presidente Andrew Johnson e il generale Grant.

Dal maggio del 1874 intraprese in nave un giro del mondo, esibendosi fra l’altro a Cuba, in Brasile, Cile, Nuova Zelanda e Australia. Oltre che in italiano, recitava perfettamente in francese, spagnolo e inglese, fra cui il Lady Macbeth di Shakespeare. Conobbe e frequentò fra gli altri Alessandro Dumas padre, Théophil Gautier, Alphonse de Lamartine, George Sand, Ernest Legouvé. Con l’aumento della fama, abbandonò gradualmente le commedie, fra cui quelle goldoniane rappresentate per anni, per dedicarsi alle grandi tragedie di autori classici. Caricava i suoi personaggi con la potenza e la ricchezza del suo gesto e con una voce prodigiosa che anche Verdi ammirò.

La sua Compagnia si distingueva per la cura della messinscena, la scelta delle scenografie e dei costumi, la fedeltà storica. Viene da chiedersi quanto incidesse, da una nascita quasi casuale in Friuli, il rapporto di Adelaide Ristori con questa terra. All’apice della fama, Adelaide fece ritorno a Cividale nel dicembre del 1879 insieme al figlio Giorgio per lo scoprimento della lapide in suo onore nella casa in cui aveva visto la luce. Si ricorda che ancor giovane, il 20 giugno 1844 si era esibita in uno spettacolo a Udine alternando letture drammatiche con musiche di Giovanni Battista Valentinis.

Negli anni in cui era acclamata sulle scene europee, si contano sue numerose presenze al teatro grande di Trieste e per l’inaugurazione del rinnovato Teatro di Società di Gorizia il 9 settembre 1856. Le due città all’epoca facevano parte dell’Austria e non è escluso che vi partecipasse per affermare la loro italianità.

Nell’ottobre 1901 Adelaide Ristori scrisse una lettera autografa al sindaco di Cividale Ruggero Morgante per manifestare alla Città la sua gratitudine per i festeggiamenti in programma per il suo imminente ottantesimo genetliaco. Il Comune di Cividale, in effetti, non dimenticò mai la grande attrice e le vennero dedicati in seguito grandi onori: la dedica di una via, l’inaugurazione di un monumento nel 1916, l’intitolazione del teatro cittadino.

Adelaide Ristori si ritirò a vita privata nel 1886 dopo 3.546 apparizioni sulla scena in 334 città e 33 stati, per dedicarsi a opere di beneficenza e solidarietà. Morì serenamente a Roma nel 1906.
 

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