Vigili del fuoco friulani pronti a scavare nell’albergo travolto dalla valanga

UDINE. Sono rimasti tutta la notte a Penne (Pescara) i vigili del fuoco del comando di Udine in attesa di poter raggiungere l’albergo Rigopiano, travolto da una valanga, e partecipare alle operazioni di soccorso che proseguono senza sosta alla ricerca dei dispersi che mancano all’appello.
«Siamo purtroppo fermi al centro di coordinamento di Penne, in stand-by, a dieci chilometri circa dall’albergo.
Sulla stretta strada che sale passano in questo momento solo i mezzi di soccorso. Stiamo aspettando istruzioni».
Così ha parlato, poco dopo le otto di oggi, sabato 21 gennaio, il gemonese Loris Cargnelutti, che nel Centro Italia doveva rimanere sette giorni. Sono invece diventati dieci.
Ci hanno messo in emergenza all’arrivo della neve. Qui è un marasma - racconta ancora Cargnelutti -. I borghi sono isolati. Servono frese, mezzi pesanti.
Rigopiano? È un altro capitolo. Il fronte della slavina è ampio mezzo chilometro e ha un profondità che va da due fino a 8 metri.
Le ricerche stanno proseguendo frenetiche. Noi siamo a disposizione.
Oltre a 25 vigili del fuoco, che in serata dovrebbero rientrare in Friuli, sui luoghi colpiti da sisma e neve, tra Lazio e Abruzzo, ci sono ora 135 persone.
Ottanta volontari della protezione civile, più diversi funzionari, uomini di Fvg strada, del soccorso alpino e dei forestali.
Mentre la Pc è impegnata a Montorio al Vomano (Teramo), dove sta liberando le vie principali dalla neve, i dipendenti di Strade Fvg sono al lavoro nel Comune di Pretoro (Chieti), mentre forestali e soccorso alpino - partiti nella notte da Palmanova con due colonne mobili - stanno raggiungendo il Centro Italia per andare a rilevare l’eventualità di nuovi rischi slavine.
E sabato 21 gennaio, alle 4.30, è partito dalla sede della Protezione civile di Palmanova un altro gruppo di tecnici del Cnsas-Fvg per prendere parte ai soccorsi in Abruzzo. Si tratta di quattordici uomini del Soccorso alpino e del Soccorso Spelologico, provenienti dalle stazioni di tutta la regione.

Si sono uniti alla colonna mobile della Protezione Civile, composta da volontari della Protezione Civile e da uomini del Corpo forestale con le motoslitte.

Questo gruppo si è aggiunto a quello composto da dieci uomini che viaggiano distribuiti su due mezzi fuoristrada attrezzati, gruppo che a sua volta è partito autonomamente alle 8.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto