Emergenza Centro Italia, turni di 26 ore per i vigili Fvg. Da Palmanova partita una nuova colonna

UDINE. Un’infinita distesa di neve. A perdita d’occhio. Lo “spettacolo” della natura che anche giovedì, 19 gennaio, si è offerto agli occhi dei vigili del fuoco e degli uomini della protezione civile partiti dal Friuli Venezia Giulia in soccorso delle popolazioni terremotate del centro Italia è stato per tutto il giorno questo.
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Una coltre bianca che nel suo aspetto soffice tanto stride con la tragedia andata in scena nell’albergo alle pendici del Gran Sasso. Trenta morti. Il terribile bilancio ribalza fino alle orecchie dei nostri, che a testa bassa vanno avanti.
Simone Bolzicco, vigile del fuoco di Manzano in forze al comando provinciale di Udine, di ore ne ha lavorate 26 consecutive. Ieri mattina si è concesso qualche attimo di sonno. Lo stretto necessario per mettere insieme un po’ di forze e ripartire.
Come lui gli altri. Sono 25 i vigili del fuoco che in questi giorni si trovano nell’Italia centrale. Tra Accumoli, Cittareale, Amatrice, Camerino, Visso e Arquata del Tronto. Per tutti la stessa consegna: liberare dalla neve le strade, gli accessi alle case, agli allevamenti, rimettere in collegamento chi è rimasto isolato. Siano persone o animali.
L’ultimo terremoto ha aggravato la situazione, ma l’emergenza in queste ore è rappresentata soprattutto dalla neve. Nè è caduta per oltre un metro e mezzo d’altezza. Tanta da richiedere l’intervento delle Regioni del Nord. Friuli compreso che in aiuto alle zone colpite dalle precipitazioni ha inviato sette uomini di Strade Fvg, diversi mezzi e 90 quintali di sale.
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Ieri, i dipendenti della società hanno lavorato per tutto il giorno nel comune di Scafa, in provincia di Pescara, dove sono stati dirottati - erano inizialmente diretti a Teramo - per liberare 12 chilometri della strada regionale 487, da San Valentino a Caramanico. «Stanno operando con difficoltà - ha fatto sapere il presidente Giorgio Damiani -. Ci sono problemi di funzionamento della rete telefonica, diversi villaggi sono ancora isolati e la neve, alta ormai un metro mezzo, continua a cadere».
Non se ne curano gli uomini Fvg. Facendosi largo un passo dopo l’altro. Il pensiero di Damiani va a loro. «Non siamo della Protezione civile, ma nonostante questo all’emergenza abbiamo, hanno risposto con immediatezza, con una disponibilità e uno spirito di servizio che è il miglior modo per ricambiare la solidarietà ricevuta 40 anni fa dal Paese in occasione del nostro terremoto».
La Protezione civile nel frattempo si è allertata e ha iniziato a raccogliere adesioni di volontari. La chiamata da Roma non è ancora arrivata, ma dovesse squillare il telefono nelle prossime ore il direttore della Pc Luciano Sulli vuol essere pronto. A partire subito. «Abbiamo già raccolto 165 disponibilità da parte dei volontari» ha fatto sapere ieri con fierezza dinnanzi alla generosità del corpo di Pc che pur nell’attesa ha saputo ancora una volta inorgoglire il Friuli Venezia Giulia.
Partita la colonna mobile del Fvg. Attivata in serata dal Dipartimento nazionale della protezione civile è partita questa mattina alle ore 5.00 dalla Centrale operativa di Palmanova la colonna di 23 mezzi con 80 volontari di 30 Gruppi comunali di protezione civile accompagnati da quattro funzionari.
Dopo un rapido briefing iniziato alle 4.30 i mezzi con tutte le attrezzature per lo sgombero neve (pale, 9 frese manuali, 3 camion con lama, 2 spargisale, 2 motocarriole, una fresa cingolata) sono partiti con destinazione Montorio sul Vomano in provincia di Teramo, salutati dall’Assessore Paolo Panontin e dal Direttore Luciano Sulli.
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