Udine, stop alle auto in centro storico: ora arriva il referendum

Il comitato Autostoppisti ha consegnato il quesito al sindaco Fontanini. Partita la raccolta di firme per la consultazione popolare
Udine 25 Febbraio 2017 caffè mv Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Udine 25 Febbraio 2017 caffè mv Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

Le auto private fuori dal centro storico. E siccome Udine “appartiene” a tutti i suoi abitanti, non solo a quelli che vivono e lavorano nel cuore cittadino, l’intero capoluogo dovrà essere chiamato a esprimere il proprio pensiero in merito alla ricostituzione della ztl, nel referendum consuntivo lanciato dal comitato “Autostoppisti”.

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Parte da questa premessa l’iniziativa illustrata alla libreria Tarantola e i suoi promotori – Ivano Marchiol, Laura Frattasio e Veronica Sauchelli – si sono presentati al pubblico chiarendo quale sia l’idea alla base della consultazione popolare: chiudere completamente il traffico alle auto private – salvo eventuali deroghe – per ripensare un cuore cittadino che si basi sulla mobilità sostenibile e in linea con le tendenze moderne, in grado di soddisfare le esigenze di chi lo frequenta senza sacrificare «valori umani ed ecologici essenziali».

Primo passo per raggiungere il referendum è stato quello di formulare il quesito: «Volete voi che nelle vie Mercatovecchio, Manin, Prefettura (nel tratto compreso tra via Manin e via Lovaria), Sarpi, Valvason, Portanuova, Della Banca, Molin nascosto, Palladio, Stringher, Savorgnana (nel tratto compreso tra via dei Calzolai e Stringher), piazzetta Valentinis, piazza della Libertà, via Vittorio Veneto (nel tratto compreso tra piazza della Libertà e l’oratorio della Purità), piazza Duomo (nel tratto compreso tra via Vittorio Veneto e l’oratorio della Purità), piazza Marconi, riva Bartolini, piazza San Cristoforo, via Florio, vicolo Sillio e via Caiselli venga istituita una zona nella quale il traffico veicolare di privati sia vietato salve specifiche deroghe?» e raccogliere le necessarie 100 firme – sono arrivati a 174 nominativi – per poterle consegnare al primo cittadino, com’è avvenuto ieri mattina.

Successivamente, sarà necessario arrivare alle duemila firme per promuovere il referendum.

«La nostra idea è quella di vietare l’accesso indiscriminato delle auto nel centro storico, creando una zona omogenea in cui convivano pedoni, biciclette e trasporto pubblico locale – commenta Ivano Marchiol –. Udine soffriva già di un ritardo sul fronte della mobilità sostenibile e bisogna anche garantire ai molti cittadini che si vogliono riappropriare del centro la possibilità di spostarsi liberamente rispettando l’ambiente».

Bocciata, dunque, la sperimentazione avviata dalla giunta Fontanini sulla riapertura al traffico di via Mercatovecchio, che «non va nella direzione da noi sostenuta: noi vogliamo un centro più moderno e partecipato».

Soluzioni, il nuovo comitato, non ne vuole avanzare e suggerire perché, precisano, «è alla politica che spetta elaborare il piano della mobilità, riteniamo però doveroso invitare tutti i cittadini a esprimersi su questo argomento per poi valutare quale sia la migliore direzione».

Nelle parole dei tre promotori, l’appello indirizzato all’intera comunità affinché prenda parte alla consultazione per raggiungere una scelta definitiva.

«Il centro di Udine non è solo di chi lo abita e ci lavora, ma è di tutti – ha osservato Laura Frattasio – e vogliamo farlo rinascere, sull’esempio di altre città europee che senza le auto hanno rilanciato l’economia».

Una questione di rilancio, ma anche di rispetto dell’ambiente con una tendenza sempre più attenta alla sostenibilità.

«Rispetto alle precedenti generazioni quelle più giovani, oggi, dimostrano una diversa sensibilità ai temi ambientali di cui spero si inizi a tenere conto – sottolinea Veronica Sauchelli –: sono esigenze che non si possono più ignorare e invitiamo tutti i cittadini a mettersi in contatto con noi per discutere, confrontarsi e approfondire questo tema».

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