Sme, folla per la svendita Cassa integrazione per 28

All’Alpe Adria di Cassacco in fila dalla mattina per un prodotto super scontato Stop al negozio il 24 dicembre, ai dipendenti subito un anno di ammortizzatore

CASSACCO. È scattata ieri alle 7.30 la caccia all’acquisto scontato in occasione del primo giorno di svendita totale per fine attività alla Sme presente all’interno del centro commerciale Alpe Adria e che proseguirà fino al 24 dicembre, giorno di chiusura definitiva dell’attività. Già a quell’ora, infatti, un gruppetto di persone, all’incirca un centinaio andato a crescere di mezz’ora in mezz’ora fino all’orario di apertura, si è messo pazientemente in fila fuori dalla struttura per non farsi “rubare” l’affare o l’oggetto del desiderio a prezzo ridotto, in particolare elettrodomestici e prodotti per l’elettronica. La folla, nella sola mattinata le persone transitate sono state almeno 1.500, ha richiesto anche la supervisione delle forze dell’ordine nel momento dell’apertura delle porte scorrevoli per evitare possibili discussioni. Nelle ore successive l’entrata è stata a scaglioni con l’ausilio della security, per permettere ai clienti di girare all’interno della struttura senza accalcarsi uno sopra l’altro. L’affare effettivamente si può fare visto che gli sconti partono dal 15% e arrivano fino al 30-35% in base alla tipologia di merce, anche se non raggiungono la riduzione prezzi stile anglosassone o black friday americano. Curiosando fra la gente in fila, c’è chi si è addirittura equipaggiato di doppio carrello, per riuscire a comprare tutto quello inserito nella propria lista.

Firma della cassa integrazione E mentre a Cassacco la gente era in fila per contendersi un elettrodomestico a prezzo stracciato, a Mestre le organizzazioni sindacali e la proprietà firmavano l’accordo per la cassa integrazione di un anno in favore delle 28 maestranze a tempo indeterimato che dalla fine dell’anno resteranno senza lavoro. L’ammortizzatore sociale potrà essere allungato di un altro anno qualora nel frattempo almeno il 30 per cento dei dipendenti avrà trovato collocazione. L’azienda, secondo l’accordo, s’impegna ad assumere cinque di questi lavoratori in un altro punto vendita tra Friuli e Veneto entro un anno. Nulla da fare, invece, per i cinque dipendenti con contratto a tempo determinato

Luciana Idelfonso

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