Sequestrati e restituiti beni archeologici di età precolombiana: c’è anche una preziosa maschera indigena

Il materiale è stato rinvenuto dai carabinieri di Udine in casa di un appassionato residente a Verona, che li deteneva illegalmente. Alcuni sono stati consegnati alle ambasciate dei rispettivi Paesi, altri al Museo delle Civiltà di Roma

L'operazione è stata condotta dal nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri di Udine
L'operazione è stata condotta dal nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri di Udine

I carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Udine, tra la metà di dicembre 2024 e il 9 luglio scorso, hanno restituito alle ambasciate di Colombia, Costa Rica, Egitto, Panama, Perù e Repubblica Dominicana numerosi reperti archeologici appartenenti alle antiche culture di quei Paesi. Altri beni culturali sono stati consegnati al Museo delle Civiltà di Roma, che detiene notevoli collezioni etnografiche e preistoriche di Paesi esteri, per l’implementazione delle loro esposizioni.

I beni archeologici in questione, prevalentemente classificabili come vasellame, statuette ed oggettistica varia di materiale fittile/bronzeo la cui datazione va dal I millennio a.C. al XVI sec. d.C., sono stati consegnati ai rappresentanti delle rispettive autorità diplomatiche dal comandante del Nucleo di Udine, a conclusione di una lunga indagine avviata nel maggio 2017 con il coordinamento della Procura della Repubblica di Verona.

I carabinieri avevano, infatti, individuato e sequestrato numerosi reperti di provenienza da territori esteri nell’abitazione di un cittadino residente a Verona, il quale – mosso dalla passione amatoriale per l’archeologia e per le civiltà del passato - li aveva acquistati nell’arco di un trentennio in diversi mercatini dell’usato del Nord-Est d’Italia, formando un piccolo “museo privato”.

I successivi accertamenti tecnici sui manufatti, trovati privi della prevista documentazione che ne attestasse la lecita esportazione dai Paesi originari, hanno consentito di appurare la loro originalità e la riconducibilità a numerose culture precolombiane e dell’antico Egitto.

Tra tutti, una preziosa maschera in pietra con funzione votiva-religiosa, afferente alla cultura Taino (Repubblica Dominicana), è risultata persino di una tipologia inserita nella Red List di Icom. (International Council of Museums) quale bene a forte rischio di trafugamento.

All’esito delle indagini il Tribunale di Verona, accogliendo l’istanza del Nucleo tpc di Udine, ha emesso un provvedimento di restituzione in favore degli Stati aventi diritto in relazione ai beni rivendicati quali parte integrante del proprio patrimonio culturale, assegnando quelli non chiaramente riconosciuti al Museo delle Civiltà di Roma. La responsabilità penale del cittadino veronese, già deferito in stato di libertà, è stata successivamente archiviata.

Le restituzioni eseguite dai Carabinieri TPC nei confronti di Paesi esteri, ancora una volta, sottolineano come il sistema normativo italiano tuteli anche i beni culturali di civiltà non strettamente afferenti al contesto nazionale ma che sono giunti in Italia attraverso canali illeciti. Il costante monitoraggio del mercato e la collaudata rete di collaborazione con gli esperti della materia rappresentano i fattori che hanno consentito il ritorno “a casa” di queste importanti testimonianze di culture antiche che andranno ad aggiungersi al patrimonio storico culturale dei Paesi da cui sono stati illecitamente sottratti.

Il ritorno dei beni, inoltre, rappresenta l’esempio di quanto la “cultura” sia considerata un valore universalmente riconosciuto e un elemento di unità nelle attività di tutela.

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