Pochi pazienti, medico “licenziato”

VENZONE. Per più di vent’anni è stata medico di base di Venzone e Carnia, ma per la dottoressa Maria Mainardis sembra arrivato il tempo di lasciare. Almeno stando a quanto stabilito da un decreto firmato dal direttore generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 3 Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli. Secondo quel documento la sua convenzione di assistenza primaria di medicina generale nell’ambito territoriale che comprende i comuni di Moggio, Resia, Resiutta Venzone e Amaro cesserà con il primo di aprile. E non si tratta di uno scherzo. «Io nemmeno non lo sapevo – commenta la dottoressa Mainardis – non mi hanno informata della decisione che avevano preso, ma ho già trasmesso tutti i documenti al mio avvocato».
L’obiettivo ora è ottenere un provvedimento cautelare di sospensione del decreto in attesa di definire l’accordo con l’Ass3. All’origine del contenzioso l’articolo 19 dell’Accordo collettivo nazionale. «Il medico che dopo cinque anni di iscrizione nello stesso elenco dei medici di assistenza primaria non risulti titolare di un numero minimo di scelte pari a 300 unità decade dal rapporto convenzionale» recita il comma 3. Maria Mainardis, inserita nell’elenco dei Medici di medicina generale dal 26 aprile 1996, risulta titolare di 138 assistiti. «Si tratta di una questione di buonsenso – spiega la dottoressa Mainardis –. È dal 1992 che presto servizio come guardia medica, prima nel Pordenonese e nel Veneto, poi, negli ultimi anni ad Ampezzo. Prestando doppio servizio non ho l’obbligo di raggiungere i 300 pazienti, ma un massimale orario che ho rispettato pienamente. Tutte cose previste dalla normativa nazionale di cui chiedo la regolare applicazione. Quanto alle comunicazioni dell’Azienda – aggiunge il medico – mi è stato inviato solo un preavviso, peraltro con una data sbagliata. Una volta convocata dalla Commissione, ho cercato di avviare una trattativa con l’Azienda per richiedere l’annullamento dell’istanza di applicazione dell’articolo 19 adducendo anche le modalità che hanno portato a escludermi di fatto dall’inserimento nella mia zona di origine in quanto non sono nemmeno stata avvisata quando il medico di base di Venzone e Amaro Francesco Stroili andava in pensione per potergli subentrare. Evidentemente – osserva – non è bastato».
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