Nuova ordinanza di Fedriga: spesa in un altro comune, niente mascherina per i bimbi sotto i 6 anni e più libertà per lo sport

La Regione tratterà fino all’ultimo per capire se e come sarà in grado di eliminare il riferimento ai congiunti per il territorio del Friuli Venezia Giulia, così come nel caso permettere di tornare al lavoro ai tirocinanti delle attività che riprendono a lavorare lunedì, ma in generale il quadro pare essere ormai stato definito con l’allargamento delle maglie confermato e sempre con l’ambizione di poter arrivare ad aprire i negozi lunedì 11 maggio e, poi, bar e ristoranti una settimana dopo
Udine 10 Marzo 2020. Coronavirus. I bar chiudono alle 18.00. © Foto Petrussi
Udine 10 Marzo 2020. Coronavirus. I bar chiudono alle 18.00. © Foto Petrussi

Firmata la nuova ordinanza regionale che entrerà in vigore lunedì 4 maggio – in parallelo con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato lo scorso 26 aprile da Giuseppe Conte. Le nuove misure ridisegnano uno scenario in Friuli Venezia Giulia sicuramente più “aperto” rispetto all’impostazione e ai desiderata del Governo.

La Regione ha trattato fino all’ultimo per capire se e come sarà in grado di eliminare il riferimento ai congiunti per il territorio del Friuli Venezia Giulia, così come nel caso permettere di tornare al lavoro ai tirocinanti delle attività che riprendono a lavorare lunedì, ma in generale il quadro pare essere ormai stato definito con l’allargamento delle maglie confermato e sempre con l’ambizione di poter arrivare ad aprire i negozi lunedì 11 maggio e, poi, bar e ristoranti una settimana dopo.

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Mascherine e guanti. La Regione, in primo luogo, si appresta a chiarire un passaggio sull’uso delle mascherine protettive. Queste restano obbligatorie a chiunque si rechi fuori dalla propria abitazione tranne, però, in alcuni. Non servirà, infatti, nel caso di bambini sotto i sei anni di età, quando una persona è alla guida di auto oppure moto, in presenza di disabilità non compatibili con l’utilizzo continuativo della mascherina oppure quando si soggiorna da soli in locali non aperti al pubblico. (Qui il nostro approfondimento sulle mascherine)

Ai negozi aperti, inoltre, si chiede di mettere a disposizione della clientela gel igienizzante in modo tale da consentire un'efficace pulizia delle mani all’ingresso e all’uscita. Resta obbligatorio, quindi, negli esercizi commerciali di generi alimentari l’utilizzo dei guanti monouso e la messa a disposizione di soluzioni idroalcoliche igienizzanti, per i clienti all’ingresso dell’esercizio stesso e laddove vi sia manipolazione dell’ortofrutta, del pane o, comunque, di altri alimenti.

Confermata anche in questa nuova ordinanza, andando oltre, la chiusura nella giornata di domenica e nelle giornate festive, di tutte le attività commerciali di qualsiasi natura, fatte salve le farmacie, le parafarmacie, le edicole e gli esercizi nelle aree di servizio situati lungo la rete autostradale ed a servizio di porti ed interporti. Per quanto riguarda domenica 10 maggio, però, è consentita la vendita di prodotti florovivaistici.

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Sport e tempo libero. Parecchie, invece, sono le novità contenute nel provvedimento regionale relativo a sport e tempo libero. Se fino a questo momento l’attività motoria era consentita soltanto nel Comune di residenza, da lunedì 4 maggio – in parallelo con il decreto nazionale che parla di uno spazio territoriale regionale e non più municipale – le possibilità concesse saranno molto più ampie.

L’ordinanza, infatti, prevede che sia consentita, in forma individuale e potendosi spostare in tutta la regione, in coppia oppure con i componenti del proprio nucleo familiare convivente, l’attività motoria e sportiva in attività quali ciclismo, corsa, caccia, tiro con l’arco, equitazione, tennis, golf, rispettando la distanza interpersonale minima prevista quando vi sia la possibilità di incontrare altre persone e fatto salvo il non utilizzo degli spogliatoi.

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A handout picture made available by the Chigi Palace (Palazzo Chigi) Press Office shows Italian Prime Minister Giuseppe Conte attending the new rules that will be valid for travel and commercial activities from 04 May, in Rome, Italy, 26 April 2020. ANSA/FILIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Allo stesso tempo, inoltre, via libera – sempre senza utilizzare gli spogliatoi – all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti anche con l’istruttore sportivo, purché nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, senza nessun assembramento in strutture a porte chiuse e previa sanificazione delle attrezzature ad ogni utilizzo. Ok, quindi, anche per gli appassionati della pesca sportiva dilettantistica che potrà essere esercitata – sempre solo all’interno dei confini del Friuli Venezia Giulia – individualmente lungo le acque interne e barre di foce e della pesca ricreativa in mare. Qui il nostro approfondimento sullo sport in regione.

Seconde case e manutenzioni. Un altro passo in avanti, quindi, riguarderà le manutenzioni che già sono consentite a livello di imbarcazioni, ma verranno allargate. Le ipotesi di ordinanza, infatti, prevedono che siano consentite in tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, anche da parte dei proprietari, le attività di manutenzione e riparazione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione di biciclette, camper, roulotte e velivoli, ma soprattutto di immobili diversi dall’abitazione principale.

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Le seconde case, in altre parole, per quanto non si potrà certamente spostarsi stabilmente in quelle abitazioni , ma sarà consentito a tutti di effettuare lavoretti necessari a tenerle in buono stato di conservazione. A proposito dei lavori, quindi, interessante è anche un’altra libertà che dovrebbe essere concessa ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, o meglio ai proprietari di negozi, bar, ristoranti e, più in generale, di tutti quegli esercizi commerciali che il Governo vorrebbe fare riaprire tra il 18 maggio e il 1° giugno e che la Regione punta ad anticipare di almeno una settimana. (Qui il calendario delle riaperture)

Fedriga, infatti, pare orientato ad autorizzare l’accesso ai locali di qualsiasi attività, comprese quelle sospese, per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione, nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture. Se, cioè, il proprietario di un esercizio commerciale dovrà preparare il suo negozio o locale per l’adeguamento ai protocolli di sicurezza (installamento dei divisori, gestione dei tavoli e delle distanze...) sarà autorizzato a farlo dall’ordinanza regionale.

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Tra le altre concessioni miscelate da decreto nazionale e ordinanza friulana, inoltre, torna la possibilità di fare la spesa anche fuori dal proprio Comune, c’è il via libera all’apertura di parchi e giardini secondo orari e modalità decise dai Comuni e pure quella delle biblioteche per il solo servizio di prestito dei volumi.

Patto Stato-Regione. In serata, cambiando argomento, il presidente – assieme ai colleghi delle Regioni e delle Province Autonome – ha incontrato in videoconferenza il ministro Francesco Boccia per affrontare il nodo dei Patti finanziari che il Friuli Venezia vorrebbe azzerare data la crisi economica imperante. Boccia ha presentato un piano di risparmi alle Autonome che vale un possibile scontro di un terzo rispetto a quanto sarebbero chiamate a versare a Roma.

Complessivamente, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia valgono per le casse dell’erario 3 miliardi di euro a titolo di compartecipazione ai meccanismi di risanamento della finanza pubblica (oltre a 1 miliardo e 500 milioni chiesto in totale alle ordinarie). Il ministro, come accennato, ha proposto – ricevendo al momento un secco “no grazie” – lo sconto di 1 miliardo di euro che per il Friuli Venezia Giulia potrebbe valere oltre 200 milioni.

Fedriga però, come accennato, non ha alcuna intenzione di accettare la mano testa di Boccia, almeno a ora, e assieme ai colleghi ha controreplicato avanzando proposta diversa legata al differenziale tra minori entrate di bilancio e quanto un territorio dovrebbe a Roma. Mano a mano che la crisi economica si farà sentire, cioè, si abbasserà parallelamente l’ammontare di quanto il Friuli Venezia Giulia trasferirà allo Stato. Il meccanismo, per capirci, sarebbe questo. Dati i 671 milioni che Trieste ha promesso di versare a Roma, qualora causa crisi legata al Covid-19, il Friuli Venezia Giulia dovesse avere rispetto al preventivato a dicembre – ad esempio – 400 milioni in meno a bilancio, allora la Regione sarebbe tenuta a staccare un assegno da “soli” 271 milioni frutto, appunto, dell’eventuale differenziale economico netto maturato nel corso del dei mesi

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