
Il Messaggero Veneto in trasferta a Tricesimo: la riunione di redazione con i lettori
L’incontro aperto al pubblico per raccontare come nasce il quotidiano di domani
Il Messaggero Veneto si cala fra la gente, mostrandosi nella sua ordinaria operatività e spiegando dal vivo, in concreto, le dinamiche che stanno alla base, giorno per giorno, della costruzione delle pagine dei vari reparti, dall’attualità alla cronaca regionale e provinciale, dalla cultura allo sport. La sala consiliare del Comune di Tricesimo si è trasformata, ieri mattina, in una sorta di sede staccata della redazione, accogliendo la consueta riunione del mattino, quella in cui si tracciano le coordinate del lavoro e si compone l’ossatura del quotidiano, poi passibile di modifiche, nel corso delle ore, in base al subentro di urgenze e alla fisiologica evoluzione di tante notizie.
Il benvenuto degli organizzatori
Questa nuova tappa di un percorso che ha già toccato varie località del Friuli è stata il frutto di contatti allacciati oltre un anno fa dalla redazione con l’associazione Memorie Tricesimane, che insieme a un altro sodalizio locale, Insieme Per, si è fatta promotrice dell’incontro, svoltosi alla presenza di un folto pubblico e di alcuni esponenti dell’assemblea civica di Tricesimo. «Siamo lieti di avere il Messaggero Veneto nostro ospite», ha esordito Anna Maria Navarra, portavoce di Memorie Tricesimane, al cui saluto è seguito quello del “padrone di casa”, il sindaco Giorgio Baiutti: «Ringraziamo il vicedirettore Paolo Mosanghini e gli altri giornalisti per questa opportunità, che ci permette di capire come nascono e come possono modificarsi durante la giornata le pagine che sfogliamo. Il Messaggero Veneto è il quotidiano del Friuli: il suo rapporto con la comunità dei lettori è forte grazie all’attenzione che il giornale riserva al territorio, alle attività che vi si svolgono».
Le finalità dell’iniziativa
Obiettivo delle riunioni di redazione itineranti, ha spiegato un istante dopo il vicedirettore del Gruppo Nem con delega al Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, è «incontrare i lettori, conoscerli, sentirne gli umori, raccogliere spunti che ci facciano capire cosa si aspettano dal giornale: è anche un modo per ringraziarli, considerate le difficoltà con cui si sta scontrando la carta stampata». Il Messaggero Veneto, in tal senso, rappresenta ancora un baluardo di resistenza, un «caso particolare» nel panorama globale, considerando che il cartaceo «sta reggendo bene» e che riscontri molto buoni si stanno avendo, ha precisato Mosanghini, dal digitale. È il risultato, ha proseguito, di un radicamento territoriale ormai datato, processo che visse un punto di svolta nell’anno del terremoto, quando il Messaggero Veneto allora trentenne giocò un ruolo di straordinaria importanza.
L’annuncio delle celebrazioni 2026
Il valore dell’operato del giornale nella tragica pagina del disastro provocato dal sisma del ’76 verrà richiamato, il prossimo anno, nell’ambito delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario di fondazione del Messaggero Veneto, che sarà festeggiato nel maggio 2026 con un ricchissimo cartellone di iniziative, già in fase di pianificazione: un tanto nella convinzione che anche gli eventi ha sottolineato il direttore, richiamando la “politica” di settore avviata dal Gruppo Nem siano «un modo di fare informazione, rappresentando un’occasione di incontro, di confronto e di scambio di opinioni con i lettori, che dimostrano (la folta partecipazione all’appuntamento di oggi lo conferma) di apprezzare».
La riunione di redazione
I lavori sono quindi entrati nel vivo, con l’inizio della riunione di redazione, alla presenza dei responsabili di vari reparti (nel caso della cronaca, sia per Udine che per Pordenone). Primo passo è stata la visione del timone, lo schema grafico che presenta la disposizione e la struttura delle pagine riportando anche gli ingombri pubblicitari dell’edizione da comporre.
Ad alcuni cenni, a beneficio del pubblico, sui numeri delle visualizzazioni registrate online (che fanno capire, per esempio, quali siano gli articoli più letti, dunque le notizie di maggior impatto e richiamo) è seguita la presentazione dei principali argomenti del giorno, partendo dalla cronaca di Udine e proseguendo con quella provinciale, per replicare quindi l’operazione sul Pordenonese e continuando poi con il reparto cultura e con quello dell’attualità, nazionale e regionale: il pubblico in sala, così, ha avuto un’anteprima delle notizie pubblicate oggi dal quotidiano. Non solo: sviluppi sopraggiunti nel corso della riunione, con input relativi a più tematiche, hanno aperto la strada alle prime modifiche di giornata rispetto alla scaletta teorica definita in partenza, permettendo agli spettatori di comprendere quanto rapidamente (e quante volte) possa mutare il quadro d’insieme da mattina a sera.
Fra gli argomenti più “caldi” il sequestro a Udine di oltre un chilogrammo di hashish, che era stato occultato in un pozzetto dismesso per la raccolta delle acque meteoriche e che è stato individuato dal cane antidroga Galant, in forza al nucleo cinofilo del comando di Polizia locale. Questo, come altri argomenti analizzati, ha anche consentito di capire come uno spunto di cronaca possa aprire la strada ad approfondimenti mirati, dilatando la notizia e talvolta, di conseguenza, imponendo un aumento del numero di pagine dell’edizione, che possono salire (nella misura di otto) sulla base delle necessità di giornata: così è successo ieri, quando l’alto numero di tematiche da trattare nelle varie sezioni del quotidiano ha suggerito di propendere per un suo rimpinguamento.
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