Il direttivo si dimette, Pro loco senza guida
Troppi adempimenti burocratici, il Cda fa un passo indietro. A rischio anche la Biofesta

RAGOGNA. Il 31 dicembre si scioglierà, anticipatamente rispetto alla scadenza naturale del gennaio 2020, il Consiglio direttivo della Pro Loco Ragogna. Nelle scorse settimane ha ufficializzato le proprie dimissioni l’attuale presidente Nicola Sivilotti. I componenti del Cda, a loro volta, non avendo individuato un successore e nell’intento di favorire eventuali candidature di nuovi volontari, hanno deciso di fare un passo indietro. Se non dovesse farsi avanti nessuno, il sodalizio resterebbe inattivo. Un’eventualità che sta accomunando tante proloco, come ha sottolineato lo stesso Sivilotti, 4 anni da vicepresidente e 5 da presidente ma che oggi, per motivi legati alla sua nuova professione e agli enormi carichi di lavoro in capo alla figura apicale di una Pro loco, ha dovuto lasciare. «Negli ultimi mesi – spiega Sivilotti che è anche consigliere regionale delle Pro loco – ho cercato qualcuno che potesse prendere il mio posto ma non ho trovato nessuno. Ci sono sempre meno persone di disposte a fare i volontari sia per il carico di lavoro che per le responsabilità. Le normative vigenti prevedono in capo a un presidente di una pro loco responsabilità come quelle di un dirigente d’azienda. Per il carico di lavoro c’è bisogno di una figura che si dedichi completamente alla Pro loco». Un ruolo di responsabilità ma assunto a titolo gratuito. «A 22 anni – ricorda Sivilotti – sono diventato presidente: nel gruppo c’erano persone molto giovani come me che, nonostante questo, hanno saputo fare squadra e sviluppare grandi iniziative». Una su tutte la Biofesta, nata agli inizi degli anni 2000 che, nelle ultime edizioni, ha saputo centrare grandi obiettivi non solo in termini di presenze ma anche per l’eccellenza dell’offerta di prodotti e di specialità enogastronomiche e di appuntamenti. Non solo: negli ultimi anni a Ragogna si sono diffusi eventi come i mercatini di Natale o gli Aperiparco. «Quando affiancavo a quella di presidente della Pro loco la sola attività di studente – racconta Sivilotti – potevo far fronte a tutti gli impegni, ora che lavoro tutto è diventato più gravoso».
Ad appesantire l’attività del presidente anche la burocrazia. «Ci vorrebbe una profonda sburocratizzazione per le Pro loco – afferma il sindaco Alma Concil – troppi gli adempimenti richiesti a ogni livello e troppe le responsabilità. I ragazzi della nostra pro loco, nonostante la giovane età hanno saputo muoversi, rischiare anche in termini di investimenti. La Biofesta ha raggiunto un livello altissimo nelle ultime edizioni. Mi auguro che non si arrivi a doverla chiudere».
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