Il Comune: niente telecamere lungo l’Ippovia

TAVAGNACCO. Niente telecamere sull’Ippovia. Non può essere il Comune a dover sborsare migliaia di euro «perché qualcuno vuole inoltrarsi a correre di notte»: questa la posizione dell’amministrazione Maiarelli, che con l’assessore Abramo chiarisce che di soldi per incrementare la rete di videosorveglianza sul territorio proprio non ne ha.
Non è solo un problema di telecamere, ma anche di fibra ottica e illuminazione. Dell’Ippovia, dove il ricordo dell’omicidio di Silvia Gobbato mette ancora i brividi, e dell’eventualità di installare occhi elettronici si era già discusso in tempi recenti con le forze dell’ordine per aumentare il livello di sicurezza. In tempi di assenza di vincoli di spesa la cosa sarebbe stata fattibile. Ma ora pensare di installare un impianto in tale zona è uno sforzo che l’ente, alle prese con l’attuazione del piano di videosorveglianza che prevede la posa di un’altra decina di telecamere nel 2015, non può sostenere.
Meglio fare un ragionamento sull’illuminazione ma, spiega ancora Abramo, «in un’area verde come l’Ippovia, che non è asfaltata, metterci un impianto vorrebbe dire snaturare il paesaggio. Avrebbe un impatto ambientale oltre che economico. E poi per l’illuminazione è già stato fatto molto negli anni, gli impianti coprono tutte le zone comunali, le aree più critiche sono quelle della lottizzazione privata, ma lì non interviene il Comune».
L’assessore ricorda che «siamo già venuti incontro alla richiesta di illuminare la pista ciclabile che dalla piscina di Feletto si collega a Branco. Abbiamo messo un faro assieme ai gestori, ma abbiamo continuato a ricevere lamentale perché insufficiente. Capisco le esigenze, ma ritengo che ora ci siano altre priorità».
E poi la sicurezza non è solo questione di telecamere e lampioni. «Sono un deterrente, ma non risolvano il problema. E la polizia non può certo controllare giorno e notte ogni angolo del comune, dobbiamo aiutarci tra cittadini, stare attenti se ci sono movimenti sospetti e segnalarli, le telecamere possono essere soltanto una fonte prova».
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