Frico, oca, trota e grigliate di carne: tutti i sapori tradizionali da riscoprire in Fvg a Ferragosto

I giorni a cavallo del Ferragosto sono ideali per compiere un vero e proprio tour alla scoperta dei sapori tipici del Friuli: il posto migliore dove poterli “scovare” sono le sagre, autentici scrigni che custodiscono preziose golosità. Innanzitutto le carni alla griglia, costa, salsiccia e non solo: quella del toro è tutta da provare e lo si può fare alla sagra del Toro di Corgnolo di Porpetto, in programma fino al 18 agosto.
Griglie accese anche a Torviscosa, dove fino al 16 agosto ci sarà il Perdòn dal Tôr e al Ferragosto arteniese ad Artegna fino al 16 agosto. Però non dimenticatevi il frico: a Ferragosto si conclude l’edizione 2019 di “...a tutto frico” di Flaibano, dove gustare non solo la varietà classica ma anche quella alle erbe e la piccante, tutte molto gettonate. Se la voglia di gustarlo vi rimarrà, ricordate che nella vicina Carpacco la locale Sagre dal frico prosegue fino al 18 agosto. Dal 14 al 17 agosto Spilimbergo torna all’età rinascimentale con la rievocazione storica della Macia: un’ottima occasione per gustare i piatti dell’epoca, nelle taverne allestite lungo tutta la manifestazione e nella speciale cena in accampamento, insieme agli armigeri, a Ferragosto su prenotazione. Piatti dal sapore antico anche a Cormòns, dove il 17 e 18 agosto si terrà la rievocazione con torneo cavalleresco in onore di Massimiliano d’Austria: da non perdere i chioschi e i loro vini.
Dal 14 al 18 agosto i sapori montani dei tre confini all’Alpenfest di Tarvisio, dal 13 al 16 agosto quelli della Valresia alla Šmarna Miša, ovvero la messa grande in parlata resiana. Tramonti di Sotto propone dal 14 al 16 agosto la Sagra della trota e del formaggio salato, due prodotti tipici della Valtramontina da gustare nei chioschi allestiti in centro al paese. Specialità a base di oca a Morsano al Tagliamento nell’omonima festa fino al 25 agosto: non solo gnocchi al ragù ma anche pasticcio d’oca e il delizioso arrosto, solo per citare alcuni dei piatti in menù.
Rivignano riunisce le proposte enogastronomiche dei ristoratori locali dal 15 al 18 agosto nella manifestazione Guarda che stella, che trasformerà la piazza in una cittadella del gusto. Sino a Ferragosto Festa della Meda (nome in friulano del covone di fieno) a Porzûs, dove si potrà anche gustare il miele di montagna. I sapori del mare incontreranno la montagna a Meduno, dove sabato 17 si terrà la serata di pesce Incozzati, tradizione che porta il pescato fino alla pedemontana.
Calamari e seppie nel menù anche a Gonars dal 23 agosto con i festeggiamenti paesani. I piccoli frutti di bosco e il buon formaggio di malga al centro del menù della festa di Lateis di Sauris dal 15 al 18 agosto. Se siete appassionati dei sapori dell'orto, appuntamento a Villa Sulis di Castelnovo del Friuli domenica 25 agosto per il Gno ort. La trippa con polenta è il piatto della tradizione a Sacile per la storica Sagra dei osei: quest’anno la grande manifestazione è stata spostata al 31 agosto - 1 settembre.
Ecco una selezione di ristoranti e luoghi, rifugio sicuro contro l’afa che attanaglia il quotidiano ferragostano. E allora, su per via Commerciale diretti verso il Carso triestino o in direzione Vallone e Gorizia per raggiungere il Collio e i suoi dolci pendii.
Uno dei primi posti che s’incontrano dopo Opicina è Monrupino, una delle mete turistiche più apprezzate del Carso anche perché dalla cima della collina si può ammirare un ampio panorama del golfo di Trieste. Prima di cena si approfitti per visitare la Rocca che domina l'abitato, in origine importante castelliere preistorico, poi castrum romano e infine fortezza, importante difesa contro le scorrerie ottomane. Del 1512 la chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta.
Si segnala anche la "casa carsica" di Rupingrande. Risale ai primi decenni dell’Ottocento anche la prima delle proposte di meta gastronomica “al fresco”. Si tratta del Ristorante Carso (tel. 040 327113) in località Col. Qui si potrà pranzare e cenare (tranne il mercoledì) in ampie sale oppure, per restare in tema, all’ombra di castagni secolari in una piacevole atmosfera quasi provenzale, resa ancora più intima da coreografiche lanterne e dall’ambiente informale.
Il punto di forza è l’ampia scelta delle portate che puntano su prodotti locali e sulla tradizione, frutto della ricerca e della cura di Luca Barberis. In questo periodo sarebbe un peccato non cedere agli gnocchi di susine o alle cappelle di porcini alla griglia.
Volendo spingersi poco più in là oltreconfine, a un tiro di schioppo dal confine di Monrupino, si trova invece il ristorante Ruj (tel. 0038657341720) dove ci si dimentichi di trovarsi in pieno Carso e si gusti piuttosto una rielaborazione sagace e delicata dei piatti del territorio che con molta ricerca ha sviluppato il proprietario Peter Patajac, piatti accompagnati da ottimi vini a chilometro zero. Particolarmente consigliata la selvaggina che Peter propone in versioni meno caserecce, rispetto ai suoi colleghi carsolini.
Se si decidesse invece di dirigersi verso il Goriziano si punti verso la strada del Vallone verso San Michele del Carso, luogo famoso – o famigerato – per gli eventi legati ai tragici fatti della Prima Guerra mondiale. Qui si può approfittare per fare un suggestivo itinerario tra storia e natura grazie ad una serie di percorsi facili e adatti a tutti alla scoperta di diverse strutture e monumenti costruiti sulle pendici e sulle quattro cime di questo rilievo carsico risalenti alla Grande Guerra.
Proprio qui si trova la locanda Devetak (tel. 0481 882756), da cinque generazioni espressione del grande amore della famiglia per la sua terra e per i prodotti che regala. La locanda ha una piacevole impronta di campagna, con stile vissuto e curato e non manca, proprio per le lunghe giornate estive, una veranda per pranzare all’aperto o l’osteria per uno stuzzichino.
Inoltrandosi nel cuore del vigneto Friuli, San Floriano del Collio si incontra dopo aver attraversato Gorizia. Qui ci sono diverse possibilità per desinare immersi in un paesaggio dalla bellezza arcadica e allo stesso tempo plasmata dalla fatica dei contadini grazie alle geometrie naturali offerte dalla sequenza di vigneti che ricoprono i declivi.
Proprio le vigne si perdono a vista d’occhio dal grande cortile, quasi una terrazza, della trattoria Vogric “Alle ruote” (tel. 0481 882488), molto conosciuta dagli autoctoni che “Alle riodelle” non mancano un sabato sera o una domenica a pranzo sicuri di trovare i piatti più tradizionali preparati con cura e dedizione. Il conto non sarà una sorpresa,
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